Parquet Courts: ‘Wide Awake!’ (Rough Trade, 2018)

Genere: art-punk | Uscita: 18 maggio 2018

Mi aspettavo che un produttore esterno potesse ridefinire la band, che ci potesse pilotare in un luogo interamente nuovo per noi, invece Brian è stato bravissimo nell’aiutarci a far uscire la migliore versione del gruppo, come se stesse reggendo uno specchio davanti a noi“: racconta Austin Brown, co-frontman dei Parquet Courts. Il “Brian” in questione è Brian Burton, in arte Danger Mouse, quotatissimo produttore, 50% di Gnarls Barkley e Broken Bells, i cui fiori all’occhiello sono i lavori con Gorillaz (‘Demon Days‘), Beck (‘Modern Guilt‘) e Black Keys (gli ultimi tre LP). Burton ha un tocco caratteristico, che si riesce a rinvenire in ogni disco a cui collabora, ma che è piuttosto difficile da definire: diciamo che riesce a portare un po’ di rock nel pop e un po’ di pop nel rock, aggiungendo al tutto un peculiare tocco funky. Insomma, è difficile che un album di Danger Mouse non faccia muovere qualche parte del corpo. Proprio il ballo è qualcosa a cui i Parquet Courts hanno scientemente pensato per la realizzazione di questo loro sesto album in carriera, tanto che Youth Of Today, Gorilla Biscuits e Black Flag sono le influenze principali citate dall’altro frontman A. Savage: “Queste band mi fanno venire voglia di ballare ed è proprio quello che vorrei la gente faccia quando ascolterà il nostro disco“.

Danger Mouse e il funk nel punk sono dunque i due elementi principali che hanno effettivamente “pilotato” ‘Wide Awake!‘, che è un disco certamente più hi-fi rispetto a quanto il quartetto newyorkese ci aveva abituato, ma è pure sempre molto punk (‘Total Football‘, ‘Almost Had To Start A Fight/In And Out Of Patience‘, ‘NYC Observation‘). Un punk contornato di giri di basso coinvolgenti, organi e tastiere, insomma l’immaginario musicale tipico del produttore. L’incontro dei due diversi approcci (“Mi piaceva l’idea che potesse non avere alcun senso lavorare con lui“, dice ancora Savage) crea una versione dei Parquet Courts particolarmente attraente e a suo modo accessibile (‘Mardi Gras Beads‘, ‘Freebird II‘, ‘Tenderness‘). La circostanza di avere due leader e compositori ha sempre dato alla musica di Savage & Brown grande varietà stilistica, tanto che se si fosse dovuto fare loro un appunto avrebbe potuto essere la poca coesione che spesso si ravvisava all’interno di uno stesso lavoro. Ma proprio gli arrangiamenti escogitati da Danger Mouse divengono un irresistibile collante che rende questo disco, se non il loro migliore, sicuramente il più centrato. Nelle sue 13 tracce traspare una grande voglia di divertirsi da parte di tutte le parti in causa (esemplare in questo senso è la title-track ‘Wide Awake!‘), che riesce a essere interamente trasmessa a chi ascolta. E’ un aspetto, questo, davvero di non poco conto.

VOTO: 🙂



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