Alfie Templeman: ‘Don’t Go Wasting Time’ EP (Chess Club, 2019)

Genere: indie-pop | Uscita: 15 novembre 2019

Crescere in una famiglia in cui il padre è un collezionista di strumenti musicali e la sorella una pianista e trombettista, ha di certo aiutato il giovanissimo Alfie Templeman a familiarizzare con la musica sin da fanciullo. Il suo primo contatto con una batteria fu a soli 7 anni, mentre a 13 aveva ormai imparato a suonare anche chitarre e tastiere, e si accingeva a pubblicare su internet le sue prime composizioni. Certamente, però, non tutti coloro che crescono in un ambiente cosi propizio per la creatività finiscono per incidere il primo EP a 15 anni e il primo mini-album a 16: merito della curiosità di questo classe 2003 del Bedfordshire che divora letteralmente tutto, dalla compilation anni ’80 ascoltata in auto con i genitori, alle canzoni delle pop e rockstar conosciute, come molti suoi coetanei teenager, sul web.

Per lui, in particolare, gli idoli adolescenziali sono Mac DeMarco e Kevin Parker, due che peraltro sono soliti fare tutto da soli, come del resto lo stesso Alfie che scrive, suona e registra in autonomia. La sua musica si potrebbe dunque intuitivamente definire “bedroom-pop”, ma la frizzantezza e la totale assenza di depressa introspezione poco ricordano il chiuso di una cameretta. Oltre a DeMarco e ai Tame Impala (‘Don’t Go Wasting Time‘, ‘Used To Love‘) il giovane musicista inglese deve sicuramente aver ascoltato molto anche vivaci band connazionali come Bombay Bicycle Club e Two Door Cinema Club (‘Who I Am‘, ‘First Time‘, ‘Lean On My Shoulder‘), e un frequente tocco funky fa pensare che pure French-touchers come Daft Punk (‘Movies‘) e Phoenix (‘Circles‘) possano essere stati sue ispirazioni.

Don’t Go Wasting Time‘, composto da sette tracce e dunque sufficientemente composito per potersi fare le prime idee sulla musica del ragazzo, è opera di un artista più maturo dei suoi 16 anni: dal punto di vista melodico tutte le sue composizioni sono accattivanti e divertenti, riflettendo parecchio una serenità d’animo che si può avere soltanto a quell’età. Spontanea, fresca ma sapientemente concisa, la sua prima uscita importante mostra un musicista le cui mosse future saranno assolutamente da tenere d’occhio, mentre si batte il piedino ascoltando quanto già prodotto nel presente.

VOTO: 🙂



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