Anna Burch: ‘Quit The Curse’ (Heavenly, 2018)

Anna Burch da Detroit, Michigan, suona da quando è teenager: prima facendo cover di Bright Eyes e Fiona Apple (iniziazione che ha influito parecchio anche su queste canzoni), quindi entrando in un paio di band, Frontier Ruckus e Failed Flowers. Nel 2014 le prime canzoncine scritte in autonomia, che non mancarono di colpire diversi suoi amici, che la convinsero e la aiutarono a diventare una vera e propria cantautrice.

Quit The Curse’, il suo album d’esordio, mostra le indubbie capacità di Anna ma anche alcuni limiti: il trio di brani iniziale potrebbe stare benissimo in un album di Courtney Barnett, poi l’atmosfera si tranquillizza, banalizza e il resto del disco si fa un po’ soporifero. Quello che manca ad Anna è forse un po’ di personalità per affrancarsi dai modelli e dai generi di riferimento, e per dare più brio a una scrittura che quando si appiattisce sull’indie-folk perde decisamente mordente.

VOTO: 😐


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