Art Brut: ‘Wham! Bang! Pow! Let’s Rock Out!’ (Alcopop!, 2018)

Genere: art-punk | Uscita: 23 novembre 2018

Art Brut! Top Of The Pops!“: era questo il grido di battaglia lanciato nel 2005 dagli Art Brut, tra gli emergenti di una generazione di band (Bloc Party, Franz Ferdinand, Kaiser Chiefs, Maximo Park) che avevano rivitalizzato la scena inglese quasi quanto una decina di anni prima era accaduto con il Brit-pop. A parole, il quintetto capitanato da Eddie Argos, una sorta di aggiornamento ciccione e sfigato di Jarvis Cocker, era anche il combo più ambizioso, con espliciti riferimenti alla storica trasmissione televisiva e alla smania di un successo abbondante e continuativo.

Purtroppo per Eddie, Top Of The Pops chiuse i battenti pochi mesi dopo, e gli Art Brut riuscirono ‘solo’ a trascinare a sé un seguito di affezionati fan. Niente TV, niente prime pagine dei giornali, ma frequenti punti esclamativi disseminati costantemente nel proprio art-punk, con le personali considerazioni della fervida immaginazione di Argos (e la sua eccezionale teatralità nell’interpretazione delle proprie declamazioni) a renderli qualcosa di unico nel panorama alternative britannico. Era una formula, la loro, che non poteva subire eccessive modifiche, così che la peculiarità di ciò che gli Art Brut proponevano venne meno con il passare degli anni. Eddie si trasferì da Bournemouth a Berlino, ebbe un figlio, e scontò anni di bagordi tra alcol e droghe con un lungo ricovero ospedaliero che gli salvò la vita. Uno dei frontman più disincantati e goliardici di tutto il Regno Unito che vede letteralmente la morte in faccia non può di certo rimanere la stessa persona di prima.

A prima vista e a primo udito, ‘Wham! Bang! Pow! Let’s Rock Out!’ è il solito album degli Art Brut, con l’ingombrante personalità del proprio leader a catalizzare ogni attenzione. Parla sempre di sé stesso e del suo gruppo Eddie, lo fa con la stessa ironia e lo stesso sarcasmo di sempre, ma con meno sicumera: oggi il Mercury Prize lo può vincere unicamente in sogno (‘Kultfigur‘), e Top Of The Pops può essere citata solo come metafora dell’innamoramento (‘She Kissed Me And It Felt Like A Hit’). C’è anche la presa di coscienza del proprio status di artista di nicchia, lo sfogo per una relazione finita male (‘I Hope You’re Very Happy Together’), e soprattutto l’elaborazione dei propri problemi di salute (‘Hooray!‘, ‘Hospital!‘). È un Argos più profondo ma allo stesso più comunicativo, oltre che decisamente entusiasta per l’”extra life” ricevuta. È da quell’esordio di 13 anni fa che le canzoni degli Art Brut non apparivano così dirette, sincere, fresche e in definitiva convincenti. ‘Wham! Bang! Pow! Let’s Rock Out!’ è il loro migliore lavoro da allora, e fa veramente piacere poter ritrovare un personaggio così poco banale come Eddie Argos al massimo della forma.

VOTO: 😀



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