Bat For Lashes: ‘Lost Girls’ (AWAL, 2019)

Genere: synth-pop | Uscita: 6 settembre 2019

La discontinuità tanto invocata in questi giorni, Natasha Khan l’ha effettivamente messa in atto. Prima di tutto trasferendosi da Londra a Los Angeles, un deciso cambiamento sia climatico (c’è molto più sole e molta meno pioggia), che ambientale: “Arrivata a LA mi sono sentita come se stessi vivendo in uno di quei film per bambini degli anni ’80 che ho amato così tanto. Mi ha fatto tornare alla mente tutti quegli arpeggi di synth, i beat, Madonna, ‘Ragazzi perduti’ e cose così“, racconta l’artista che si fa chiamare Bat For Lashes all’NME. Che potesse essere una nuova fase della sua vita artistica Natasha lo ha percepito dal momento del termine del suo accordo con la Parlophone, quindi EMI, quindi Warner, che durava dagli inizi della sua carriera, “quando tutti pensavano potesse diventare la nuova Kate Bush“, ricorda l’Independent. “Credo che l’etichetta mi ritenesse più commerciale, ma ho provato a tutti che non lo sono“, scherza lei. “Paradossalmente, appena dopo la fine del contratto ho realizzato il mio album più pop e ballabile“.

Lost Girls‘, che doveva essere la colonna sonora di un suo film sui vampiri ancora in fase di realizzazione, è in effetti un party di sintetizzatori, riff e percussioni decisamente eighties, sebbene l’onirismo contemplativo tipico della musicista anglo-pakistana si ripresenti a regolari intervalli. Ne esce però una Bat For Lashes meno perfettina, più divertente, come in ‘So Good‘ e soprattutto ‘Feel For You‘, canzone ideale per essere suonata nella discoteca di San Junipero del celeberrimo episodio di ‘Black Mirror‘. ‘Kids In The Dark‘, ‘Jasmine‘ e ‘Vampires‘ sono altri brani che potrebbero venire tele-trasportati da una Delorean fino al 1985, con quest’ultimo strumentale in grado di mandare in brodo di giuggiole anche degli esperti del genere come gli M83.

Lost Girls‘ riesce dunque a essere al contempo un altro ottimo album di una dotatissima cantautrice, e un’opera di colta archeologia musicale abile nel recuperare un’ampia gamma di suoni di ben più di 30 anni fa, inserendoli in un contesto attuale ma non meramente revivalista. Immaginiamo che anche a quella bambina che guardava ‘E.T.‘ o ‘I Goonies‘ questo disco sarebbe parecchio piaciuto, ed è proprio questo ritrovata fanciullezza, di animo e di spirito, che ha parecchio giovato alla ‘nuova’ Bat For Lashes.

VOTO: 😀



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