Boy Pablo: ‘Wachito Rico’ (777 Music, 2020)

Genere: bedroom-pop | Uscita: 23 ottobre 2020

Chi potrebbe mai pensare che un ragazzo di nome Nicolas Muñoz, che si fa chiamare Boy Pablo e che ha appena pubblicato un album intitolato ‘Wachito Rico‘, provenga in realtà da Bergen, Norvegia? Una città in cui a ferragosto ci sono, se va bene, 13 gradi, talmente ventosa che anche gli ombrelli anti-vento vengono celermente distrutti dalla raffica di folate che ci si trova ad affrontare (esperienza personale, ndr). In realtà Nicolas, classe ’98, è al 100% norvegese, figlio di cileni fuggiti dalla dittatura di Pinochet a fine anni ’80 e rifugiatisi nella pittoresca località scandinava dalla tradizione musicale molto consistente. Kings Of Convenience, Royksopp, Sondre Lerche e Aurora sono solo alcuni esempi di una scena cittadina evidentemente molto fertile, e che supporta concretamente i propri migliori talenti: il progetto Boy Pablo cominciò seriamente nel 2016, quando ricevette una sorta di borsa di studio di 35.000 corone (circa 3.200 euro) dal Bergenfest, nota manifestazione musicale locale. Il ragazzo utilizzò parte di quella somma per fondare la propria label personale, la 777 Music, e per registrare il video di ‘Everytime‘, estremamente lo-fi ma indubbiamente efficace, se è vero che ad oggi ha raggiunto la ragguardevole cifra di 33,7 milioni di visualizzazioni su YouTube. È la ragione per cui il suo nome gira da almeno tre anni, nei quali non ha certo avuto fretta: due corposi EP, ‘Roy Pablo‘ (2017) e ‘Soy Pablo‘ (2018), rispettivamente di 6 e 7 tracce, e qualche singolo qua e là che ha condotto a questo esordio sulla lunga distanza che di brani ne raccoglie 13, nessuno dei quali faceva parte delle due uscite precedenti.

Non sembra, peraltro, che il successo abbia particolarmente montato la testa a Nicolas (“Sono solo un ragazzo normale che è stato fortunato“, confessa all’NME), che continua a suonare con la band di amici del video di cui sopra, incluso il fratello Gabriel e il cognato Eric. Le sue canzoncine da cameretta hanno quella marcata matrice pop che caratterizza anche gli altri progetti musicali bergensi (vengono in mente soprattutto quelli solisti di Erlend Øye), sebbene i riferimenti di Boy Pablo paiono essere altrove: Mac DeMarco, Beatles, Arctic Monkeys, Tame Impala, Tyler The Creator, Mild High Club e la cantautrice svedese Veronica Maggio sono gli artisti citati dalla sua pagina di Wikipedia, e sopratutto i primi due appaino assai calzanti. Le canzoni di ‘Wachito Rico‘ hanno, però, anche una diffusa tendenza al battito del piedino (‘Hey Girl‘, ‘Leave Me Alone!‘, ‘Honey‘), se non proprio al ballo (la title-trackWachito Rico‘, interamente in spagnolo), incorporando giri funky e un pizzico di chill-wave. “Qui a Bergen piove per almeno 300 giorni l’anno, e il cielo è sempre grigio… dobbiamo trovare un modo per essere felici“, spiega candidamente Muñoz a Bandcamp, sebbene nel suo disco non siano tutte rose e fiori. Ci sono anche ballate un po’ malinconiche, da post-adolescente insicuro e con il cuore spezzato (‘I Hope She Loves Me Back‘, ‘Te Vas // Don’t Go‘, ‘Come Home‘, ‘I <3 u‘), non propriamente il “wachito rico” (“ragazzo figo”) del titolo, chiaramente ironico.

Che siano allegre o tristi, le canzoni di Boy Pablo si mantengono costantemente molto, molto orecchiabili, che è poi la qualità maggiore della scrittura del giovane cantautore norvegese, nonché l’intuibile ragione per cui i suoi brani hanno sbancato YouTube. Posseggono quell’innocenza fanciullesca che, tradotta in note e testi, le rende irresistibili, come la spassosa ‘Mustache‘, un brano sulla sofferenza per la mancata crescita di pelosità sul proprio volto: “Ho sognato di avere dei baffi / Ero fantastico, sembravo Tom Selleck / Ero felice con me stesso / Ma sfortunatamente mi sono svegliato ancora una volta / Penso sia orribile / 21 anni, ancora nulla sotto il mio naso“. Alla stregua di tale esemplare estratto, ‘Wachito Rico‘ è un disco disincantato e leggero, ma proprio per questo estremamente godibile, un gioioso stacco dall’inquietudine di questi giorni che appare così tremendamente necessario.

VOTO: 🙂



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