Boy Scouts: ‘Free Company’ (Anti, 2019)

Genere: indie-pop | Uscita: 30 agosto 2019

Dalle canzoncine postate su MySpace (quando ancora aveva sedici anni) ai suoi primi due album veri e propri, Taylor Vick aveva sempre fatto tutto da sola. I demo registrati in camera sua non differivano mai troppo dalle versioni definitive dei suoi pezzi, incisioni anch’esse DIY e homemade. Aveva imparato da autodidatta a suonare tutti gli strumenti che le servivano, all’occorrenza li chiedeva in prestito agli amici, così da poter fare tutto con le limitate risorse, anche economiche, di cui disponeva. La Anti Records non è propriamente la Sony, ma di certo un po’ di aiuto in più a Taylor lo ha potuto dare: così, l’amico Stephen Steinbrink è riuscito ad affittare un container, di quelli che si usano per spedire le merci su camion e treni, e allestire al suo interno il piccolo studio di registrazione in cui ha preso vita ‘Free Company‘, terzo LP della giovane carriera di colei che di fa chiamare Boy Scouts.

Sono dunque le prime canzoni registrate in uno studio per Taylor, e per la prima volta con quella che si può definire una full band. Canzoni che parlano del suo cuore spezzato dopo la fine di una relazione; lo fanno con grandissima delicatezza e dolcezza, sia stilisticamente che melodicamente. Chitarre, mai a volume troppo alto, basso, mai troppo incalzante, e batteria, mai troppo irruente, sono l’essenziale strumentazione (oltre a qualche fugace tastiera) utilizzata dalla cantautrice di stanza a Oakland, che dice di essere stata molto influenzata da recenti ascolti di Big Thief e Andy Shauf, dalla concittadina e compagna di tour Jay Som, ma soprattutto dal proprio eroe musicale Elliott Smith.

E’ certamente un disco derivativo ‘Free Company‘, e molto in linea con diverse uscite indie-cantautorali dell’anno che si sta per concludere. E’ però impossibile non lasciarsi coinvolgere dalla squisitezza di queste armonie, che rendono perfettamente lo stato d’animo di chi le ha create e infondono un’abbondante dose di calore umano che non lascia indifferenti, e che rappresenta il grande valore aggiunto della scrittura di Taylor Vick aka Boy Scouts.

VOTO: 🙂



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