Chastity: ‘Death Lust’ (Captured Tracks, 2018)

Genere: noise-rock | Uscita: 13 luglio 2018

La periferia di Toronto non è poi così diversa da quelle di altre grandi metropoli: ignoranza, ingiustizia e inedia sono all’ordine del giorno. Tra la capitale dell’Ontario e Whitby (dove Brandon Williams, titolare del progetto Chastity, è nato e cresciuto) ci sono 50 chilometri di urbanizzazione. Percorrerli, non quotidianamente (quello lo fanno tutti, avanti e indietro ogni giorno) ma definitivamente, simboleggerebbe il definitivo riscatto sociale. Molti dei suoi concittadini, però, quella distanza non riusciranno mai a colmarla. La conseguente frustrazione e il relativo senso di impotenza, oltre a far crescere rabbia e rancore, arrivano frequentemente a sfociare in depressione e propositi auto-distruttivi, stati d’animo che Brandon ha palesemente sintetizzato nel rumore delle sue canzoni.

Choke‘, ‘Scary‘, ‘Suffer‘, ‘Chains‘ sono titoli eloquenti, che mostrano come questo disco non vada valutato unicamente in quanto riuscito incrocio tra post-hardcore, noise-rock, grunge e shoegaze, ma possa anche essere interpretato come un disperato e toccante grido di allarme. In questo senso, le urla che spesso e volentieri Williams lancia superando i decibel delle distorsioni delle chitarre (come nella succitata ‘Chains‘) hanno piena ragione d’essere. Angoscia e sconforto, in ‘Death Lust‘, sono però resi tangibili non soltanto dal fragore, ma anche da momenti più introspettivi. Come ‘Suffer‘, una ballata strepitante che Billy Corgan non scrive più da tempo, o ‘Come‘, un crescendo tormentato che si fa via via più intenso (a parere di chi scrive, il momento più alto del disco). Analogo ardore si evidenzia nel punk tirato di ‘Choke‘, nello shoegaze di ‘Scary‘ e ‘Innocence‘, nella Deftonesiana ‘Negative With Reason To Be‘.

Insomma, oltre alla sincera e addolorata intensità emotiva di cui vi è stata data evidenza, i Chastity hanno anche il pregio di saper essere incisivi con soluzioni mai reiterate. Per questo ‘Death Lust‘ è un disco in cui vale la pena provare ad addentrarsi, anche da parte di coloro che non hanno familiarità con rumori e distorsioni.

VOTO: 😀



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