Courtney Barnett: ‘Tell Me How You Really Feel’ (Marathon, 2018)


“Squadra che vince non si cambia” è un motto che evidentemente Courtney Barnett deve avere fatto suo, anche se probabilmente a Melbourne il concetto non si esprime allo stesso modo. La sostanza però è quella, dal momento che per registrare ‘Tell Me How You Really Feel’ la cantautrice australiana si è servita degli stessi musicisti del suo album di debutto (‘Sometimes I Sit and Think, And Sometimes I Just Sit’ del 2015): Bones Sloane al basso, Dave Mudie alla batterie, Dan Luscombe alle tastiere. Confermato anche il produttore, Burke Reid, con il quale Courtney ha cominciato a lavorare in solitaria alle nuove canzoni (suonando lei, in un primo momento, tutti gli strumenti). Insomma, la Barnett si è voluta tenere stretta gli amici, con la sola incursione esterna delle sorelle Kim e Kelley Deal, che cantano in un paio di brani.

Non si tratta di scelte casuali: nel caso delle due Breeders è evidente il tributo agli idoli di gioventù, coloro che con evidenza la hanno musicalmente ispirata. Da questo punto di vista, non c’è quasi differenza con l’esordio di tre anni fa: l’indie/alt-rock americano degli anni ’90, sebbene meno rumorosamente, è fondamentale riferimento anche per questo sophomore. Diverso il discorso a proposito delle liriche: Courtney continua a guardarsi intorno, ma si guarda soprattutto dentro, e sono i propri sentimenti e le proprie idee (anche politiche, come in ‘Nameless, Faceless‘) a pilotare i testi, componente sempre molto importante nelle composizioni della musicista nata a Sydney. Diciamo che una loro lettura potrebbe essere necessaria per chi vuole trovare in questo album una maggiore specificità rispetto al resto del rock al femminile nostalgico dei nineties.

Le canzoni di Courtney sono melodicamente gradevolissime (‘Charity‘, ‘Walkin’ On Eggshells‘), molto ben suonate ed efficacemente interpretate; difficile trovare una traccia meno che buona, e dunque questo disco è da valutare più che positivamente. Chi, però, non si dovesse accontentare del già sentito, potrebbe limitare il fragore degli applausi fino al prossimo album. La Barnett è una musicista molto talentuosa, ma anche in giustificazione dell’hype che da sempre la circonda, pensiamo possa essere in grado di trovare una strada che ne definisca meglio la personalità.

VOTO: 🙂



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