Decemberists: ‘I’ll Be Your Girl’

🎵 Folk-rock | 🏷 Rough Trade | 🗓 16 marzo 2018

New Order e Roxy Music: sono le due influenze principali citate dai Decemberists nella press-release che ha anticipato questo loro ottavo album in carriera. Un grosso cambiamento per una band che era sempre fondamentalmente stata folk-rock, e che pareva molto concreto dopo la diffusione del primo singolo ‘Severed‘, una pezzo che davvero riesce a fondere Colin Meloy con Bernard Sumner. In realtà, la ‘svolta synth‘ della band di Portland termina alla terza traccia, e alla quarta, ‘Starwatcher‘ già tornano le chitarre acustiche che eravamo abituati a sentire.

Dunque l’“uscita dalla comfort-zone” (parole dello stesso Meloy) non si compie, c’è soltanto qualche arrangiamento più ricco. Le canzoni dei Decemberists rimangono dunque quelle di sempre (‘Sucker’s Prayer‘, ‘I’ll Be Your Girl‘), cantate da Colin come sempre, tanto che in alcuni brani (come l’openerOnce In My Life‘) l’aggiunta delle tastiere risulta inutile se non forzata, e nella seconda parte del disco i sintetizzatori addirittura spariscono come se fossero stati dimenticati in un’altra stanza.

La premessa era doverosa per non creare fraintendimenti, ma è altrettanto corretto dire che queste 11 tracce messe insieme dal quintetto dell’Oregon sono del livello a cui i Decemberists ci hanno da sempre abituato, ovvero dal buono al molto buono. Più che il disco electro, ‘I’ll Be Your Girl‘ dovrebbe essere considerato il loro disco pop, farcito com’è di melodie immediate e, potremmo dire, allegre (a dispetto dei titoli, da ‘Everything Is Awful‘ a ‘We All Die Young‘). E’ questa la carta vincente, ciò che rende l’ascolto molto godibile per tutta la sua durata. Certo, ‘Picaresque‘ (2005) era un’altra cosa, i preventivati passi avanti non ci sono, ma l’ispirazione e la bravura nello scrivere belle canzoni sono sempre sopra la media.

🙂



 

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