Do Nothing: ‘Snake Sideways’

🎵 Art post-punk | 🏷 Exact Truth | 🗓 30 giugno 2023

La genesi dell’album di debutto dei Do Nothing è stata piuttosto travagliata, anche e soprattutto a causa delle alte aspettative che la band di Nottingham aveva alimentato con i due EP che lo avevano preceduto, ‘Zero Dollar Bill‘ (2020) e in modo particolare ‘Glueland‘ (2021). I quattro ragazzi inglesi sembravano essersi perfettamente incanalati nel seguire la scia di chi, nell’ultimo quinquennio, aveva battuto nuove strade all’interno della scena post-punk anglo-sassone, e invece il più tipico dei writer’s block, che ha attanagliato il frontman Chris Bailey per diversi mesi, si è frapposto tra di loro e l’agognato primo LP. Una sorta di nemesi per una band che ha deciso di chiamarsi “Fare Niente”.

Chris l’ha risolta scrivendo canzoni sul suo stato d’animo, sul peso delle aspettative e sulla paura di essere la causa della disintegrazione di un gruppo di amici. ‘Snake Sideways‘ è dunque un disco che parla del fare un disco, ma è anche l’approdo del quartetto a un sound più definito, in cui un’ampia manciata di rotonde e raffinate melodie prendono il passo delle mutevoli effervescenze dei due EP di inizio carriera. Probabile co-responsabile di un tale marcato cambiamento è il produttore Andy Savours (My Bloody Valentina, Sorry, Black Country New Road), uno che, nelle parola di Bailey a Whynow.co.uk, “ha quella cosa di chi lavora con la musica da anni, e può dirti: ‘Questo non serve’, ‘Questo è inutile’.

I nuovi Do Nothing, che tanto hanno sudato per arrivare a impilare i dieci brani in scaletta, appaiono tuttavia rinati dalle loro stessa impasse creativa, affermandosi come la loro migliore versione ascoltata sinora. Il crooning di Bailey è quanto mai magnetico, e riff del chitarrista Kasper Sandstrom si mantengono vivaci anche in questa variante meno estrosa. ‘Snake Sideways‘ parte con due tracce di elevatissima fattura, ‘Nerve‘ e ‘Happy Feet‘, e ne sciorina diverse altre analogamente qualitative (‘Ivy‘, ‘The Needle‘, ‘Moving Target‘) lungo un percorso tanto netto quanto encomiabile. Non molto dissimile da quello percorso dai Murder Capital con il loro LP pochi mesi fa, con cui ‘Snake Sideways‘ condivide diversi aspetti stilistici e contro il quale lotterà per essere eletto miglior album post-punk dell’anno.

😀



 

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