Doves: ‘The Universal Want’ (Heavenly, 2020)

Genere: brit-pop | Uscita: 11 settembre 2020

È proprio di ieri la notizia che il nuovo LP dei Doves, ‘The Universal Want‘, si è issato al primo posto della UK Album Chart. Già lo scorso martedì era stato acquistato più degli altri quattro dischi della Top Five messi insieme. Un risultato che ha dell’incredibile, se si pensa agli 11 anni di iato durante i quali i fratelli Jez e Andy Williams e il vocalist Jimi Goodwin avevano dato ben pochi segni di vita artistica. Ancor più se si considera che degli ultimi quattro lavori usciti a loro nome, tre sono arrivati in cima alla classifica britannica e uno al secondo posto.

È un segno dell’indissolubile legame che la band mancuniana ha saputo creare con il proprio pubblico sin da subito, o perlomeno sin da quando i suoi tre componenti hanno deciso di affrancarsi dalle vibrazioni MadChester del loro primo progetto denominato Sub Sub. Fu un incendio nella loro sala prove a mandarlo letteralmente in cenere, master del secondo album compreso. Fu interpretato dai Williams come un segnale: la loro strada doveva condurre a chitarre e singalong piuttosto che a beat e sintetizzatori.

Quell’esperienza è stata però fondamentale per non fare dei Doves la solita band brit-pop. Posto che il segreto del loro successo sono sempre state le proverbiali aperture vocali, che rendono i loro ritornelli allo stesso tempo orecchiabili e trascinanti, è la complessità delle stratificazioni sonore che dà loro quel certo non-so-che. Un qualcosa che in ‘The Universal Want‘ si può ritrovare in perfetto stato di conservazione nonostante l’ampio lasso temporale intercorso. Il ritorno del trio di Manchester è di quelli in grande stile, con 10 canzoni di livello analogo alle loro migliori, tutt’altro che seminali ma di uno spessore assolutamente incontestabile. Come l’indimenticabile (nel senso che proprio non esce più dalla testa) ‘Broken Eyes‘, i solidissimi singoli ‘Carousels‘ e ‘Prisoners‘, le più ricercate ‘Mother Silverlake‘ e ‘Universal Want‘: esempi di come sia facile appassionarsi a questa band e sentirla propria. La ragione per cui, nonostante i 50 anni di età e i 22 di onorata carriera, il 18 settembre 2020 i Doves sono ancora lassù, in cima alla classifica.

VOTO: 😀



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