Dumb: ‘Seeing Green’ (Mint, 2018)

Genere: art-punk | Uscita: 22 giugno 2018

Franco Rossino (voce, chitarra), Shelby Vredik (basso), Nick Short (chitarra) e Pipé Morelli (batteria) sono quattro ventenni di Vancouver. Tre anni fa hanno deciso di formare una band, e da allora, con grande regolarità, hanno cominciato a pubblicare musica. Dapprima sulle solite piattaforme streaming per band emergenti come Soundcloud e Bandcamp, da qualche giorno con la Mint Records, storica etichetta loro concittadina che li ha messi sotto la propria ala protettiva e li ha aiutati a realizzare quello che sostanzialmente è un esordio. Il produttore Jordan Koop (Wolf Parade, You Say Party, Courtneys), a tal fine, li ha accolti nel proprio studio di Gabriola, un’isola di 4000 abitanti nello stretto di Georgia.

Koop non ha dovuto faticare poi molto, perché i Dumb avevano già le idee chiare e uno stile definito. Fanno fondamentalmente punk, che può guadagnare il prefisso art- o post- a seconda delle esigenze. Li caratterizza una buona essenzialità (sanno come andare dritti al punto), ma soprattutto possono vantare una bella interazione tra le due chitarre, riff accattivanti, una sezione ritmica dinamica e dei testi (“sull’assurdità della vita moderna“, sostiene la nota stampa) tutt’altro che banali. Se facessimo paragoni con il passato, si potrebbero citare Wire e Devo, mentre tra i contemporanei il pensiero va immediatamente ai Parquet Courts.

I Dumb, decisamente coerenti nella loro proposta, sanno anche mostrare interessanti variazioni sul tema principale (ben rappresentato dai singoli/opener ‘Romeo‘ e ‘Barnyard‘ o dalla tirate ‘Warming Up‘ e ‘Ripesnakes‘), come l’alt-country di ‘Soft Seam‘ o le maggiormente melodiche ‘Magistrate‘ e ‘Roast Beef‘, che chiudono una sequenza di 14 tracce senza alcun calo qualitativo. Chi avanzasse dubbi sullo stato di salute del rock ‘n’ roll indipendente, dovrebbe ascoltare dischi come questo.

VOTO: 🙂


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