Ex Hex: ‘It’s Real’ (Merge, 2019)

Genere: hard-rock | Uscita: 22 marzo 2019

Nonostante ‘It’s Real‘ sia soltanto il loro sophomore, le Ex Hex non sono certo delle pischelle. La frontwoman Mary Timony, ad esempio, può vantare un chilometrico curriculum che parte dal lontanissimo 1990; da allora è sempre stata una figura di rilievo di quell’alternative-rock americano rimasto nell’underground, tanto che due Sleater-Kinney la vollero nel loro side-project Wild Flag. Il successo del primo album delle Ex Hex, ‘Rips‘ del 2014, fu dunque il coronamento della sua lunghissima gavetta, e soprattutto la personale consacrazione come musicista e songwriter di assoluto rilievo. Mary era riuscita a escogitare un garage-punk energico e frizzante, condito di melodie assolutamente appiccicose.

L’utilizzo dell’imperfetto si rende purtroppo necessario perché alla base di ‘It’s Real‘ c’è, in primo luogo, un infausto cambio stilistico. Il periodo storico di riferimento pare scivolare nel bel mezzo degli anni ’80, e per giunta nelle sue varianti rock meno interessanti, riassumibili coi prefissi hard- e classic-. Così l’incedere rallenta e riff e melodie si fanno molto più prevedibili e stereotipati. ‘Rainbow Shiner‘, ‘No Reflection‘ e ‘Another Dimension‘ sembrano essere uscite da una sorta di versione capellona di ‘Back To The Future‘, con tutto il relativo armamentario kitsch fatto di lacca, cotonature e bandana. Si riesce ad avvertire un minimo coinvolgimento soltanto in episodi isolati come ‘Diamond Drive‘ e ‘Cosmic Cave‘, ovvero nei momenti in cui le Ex Hex ritornano a premere sull’acceleratore. Anche in questi casi, però, le vette dell’esordio rimangono distantissime, e affiora evidente la delusione per un disco molto al di sotto delle aspettative perché privo sia di grinta che di idee.

VOTO: 🙁



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