Gaz Coombes: ‘Turn The Car Around’

🎵 Brit-pop | 🏷 Hot Fruit / Virgin | 🗓 13 gennaio 2023

Dare seguito ai successi di metà anni ’90, per gli artisti che all’epoca furono etichettati come “brit-pop”, non è quasi mai stato facile. Nessuno si offenderà se si considerano le produzioni soliste dei fratelli Noel e Liam Gallagher di gran lunga inferiori a quella degli Oasis, e lo stesso Jarvis Cocker ha necessità, ogni tanto, di riformare i Pulp per convocare grandi folle sotto il palco. Damon Albarn, dal canto suo, ha dovuto addirittura cambiare genere musicale per avvicinare (quantomeno a livello commerciale) il successo dei Blur; gli Suede hanno necessitato di una lunga fase di iato prima di ritornare a buoni livelli. Considerando i Radiohead hors categorie, a ragionarci bene l’unico che è riuscito a non interrompere il processo evolutivo che già era cominciato con i dischi più ‘maturi’ dei Supergrass è stato Gaz Coombes, che proprio in questa fase solista sta toccando l’apice di una carriera ormai quasi trentennale.

Se già ‘Matador‘ (2015) e ‘World’s Strongest Man‘ (2018) avevano portato diverse testate musicali ad associare al suo cantautorato l’aggettivo “sottovalutato”, la questione si fa ancora più evidente con questo ‘Turn The Car Around‘, ideale conclusione di una trilogia in cui, accanto al musicista originario di Oxford, è costante la presenza del produttore Ian Davenport. È insieme a lui che ha congegnato questo suono ricco ed elegante, in cui confluiscono, oltre al lascito della tradizione pop britannica, anche elementi di rock psichedelico, soul e folk, per una caratterizzazione stilistica che è ormai pienamente riconoscibile.

Questo disco, però, è ancora migliore degli altri, sia dal punto di vista compositivo che da quello della mera scrittura. Ispirato da vicende private (l’aver accompagnato la figlia a un concerto di Cavetown ha fatto scoccare la scintilla per ‘Long Live The Strange‘) o pubbliche (la vita turbolenta del pugile inglese degli anni ’50 Randolph Turpin ha dato l’idea a ‘Sonny The Strong‘), Coombes giunge al suo personale masterpiece, un’opera in cui ogni brano è un susseguirsi di intuizioni e idee originali che lo consacrano come un album senza tempo, un grande classico. Dall’opener ‘Overnight Trains‘ allo splendido closerDream On‘ (la traccia migliore del lotto), passando per la title-trackTurn The Car Around‘, ‘This Love‘ e le succitate ‘Long Live The Strange‘ e ‘Sonny The Strong‘, la sensazione è sempre e comunque di essere al cospetto di composizioni sopra la media, perfettamente arrangiate ed eseguite oltre che sentitamente interpretate dal proprio autore. Che, se ci fosse bisogno di ribadirlo, dimostra di essere ormai ben più che maturo per essere finalmente inserito nel gotha dei grandi cantautori inglesi.

😀



 

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