Gli English Teacher hanno vinto il Mercury Prize

Forse c’è ancora una speranza. La British Phonographic Industry e la British Association of Record Dealers, che insieme organizzano il rinomato Mercury Prize, hanno stabilito che il miglior disco pubblicato nell’ultimo anno tra Regno Unito e Irlanda è ‘This Could Be Texas’ degli English Teacher.

Cosa c’è di strano – direte voi – dato che anche da queste parti se ne erano tessute le lodi? C’è che (l’avrete notato) in tempi recenti un po’ ovunque le pubbliche relazioni hanno (quasi) sempre avuto la meglio sui contenuti prettamente musicali, e dunque anche un premio stimato come il Mercury sembrava sul punto di essere teletrasportato in un’altra direzione: quella di un’artista per la cui diffusione viene fatto ampio uso di comunicazione come Charli XCX, data come grande favorita con il suo (e dei suoi 16 produttori e 13 ghost-writer) ‘Brat’.

In effetti, pareva strano che un’opera di tale portata potesse essere considerata migliore di quella degli stessi English Teacher, così come dei recenti LP di Beth Gibbons o Corinne Bailey Rae, e persino del quasi altrettanto lodatissimo esordio delle Last Dinner Party. Ma nell’epoca storica in cui Lana Del Rey viene nominata ‘artista del decennio’ dalla più importante webzine alternative italiana, appare ormai tutto possibile in qualsiasi analoga graduatoria di merito.

Insomma, da queste parti si è felici che, per una volta, torni a primeggiare chi è capace e ha talento di per sé, senza grandi contributi aggiuntivi. Speriamo non sia una delle ultime volte che accade, piuttosto il primo seme di una nuova fioritura di valutazioni non calamitate dai grandi investimenti economici.


 

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