Goat Girl: ‘Goat Girl’ (Rough Trade, 2018)


Genere: indie-rock | Uscita: 6 aprile 2018

Il Windmill è un locale nel sud di Londra, nella zona di Brixton, dove l’ingresso costa poco, le birre hanno gli stessi prezzi dei pub e l’atmosfera è intima e amichevole. Soprattutto, al Windmill suonano una marea di band, ed è proprio intorno a questo posto a South London che si è sviluppata una vera e propria scena musicale, capitanata dai Fat White Family e che annovera gli Shame tra i propri migliori prodotti. Al Windmill suonano spesso anche le Goat Girl, quattro ragazze poco più che ventenni, carine, delle tipe che si fanno chiamare Lottie ‘Clottie Cream’, Ellie ‘L.E.D’, Naima Jelly e Rosy Bones. Con quelle faccine e quei nomignoli non sembrerebbero poter far parte di una rock band, men che meno di una delle migliori rock band esordienti del 2018.

E invece sì, le quattro ragazzine sono una band, e che band. Il loro album di debutto, che si chiama anch’esso ‘Goat Girl‘, ha una maturità compositiva impensabile per un quartetto di post-teenager. Un grande lavoro su di loro lo deve aver fatto Dan Carey, uno che ha collaborato con Sia, Bat For Lashes, Chairlift, Emiliana Torrini, insomma uno che sa come operare sulle voci femminili. Ha organizzato le idee, che le Goat Girl hanno in abbondanza: le tracce sono ben 19, interludi inclusi. Idee chiare, visto che le succitate 19 tracce si sviluppano in soli 40 minuti, con molti pezzi sotto i due. E’ uno dei grandi pregi di Lottie e socie, quello di arrivare dritte al punto senza molti convenevoli. Il loro è un rock sghembo, sporco e urbano che ricorda un sacco di cose: la prima PJ Harvey, il Pete Doherty più ispirato, i concittadini Fat White Family. Di certo le quattro ragazze hanno molto ascoltato Nick Cave, i Pixies, il punk, il post-punk, anche il country. Hanno studiato, insomma, e i risultati si vedono, sono autentici, non c’è stato bisogno di alcuna scopiazzatura: è la personalità, infatti, l’altro pregio delle Goat Girl, e last but not least canzoni come ‘Burn The Stake‘, ‘Creep‘, ‘Cracker Drool‘, ‘The Man‘, ‘I Don’t Care‘, ‘Little Liar‘. Ne citiamo intenzionalmente tante, perché ‘Goat Girl‘ è un esordio che si potrebbe presto rivelare un classico.

VOTO: 😀



 

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