Genere: psych-rock | Uscita: 2 novembre 2018
Conosciutisi alle scuole superiori della cittadina di Midland, Michigan, gli Heaters hanno da subito mostrato idee chiare e grande prolificità. L’ambizione di diventare musicisti veri è stata la ragione del trasferimento nella più popolata Grand Rapids, in cui hanno cominciato a fare dischi in serie: ben cinque dal 2014 a oggi, praticamente un regolare appuntamento annuale. Quello del 2018 è il secondo dopo la fuoriuscita dal gruppo del co-frontman Andrew Tamlyn, e il primo composto ‘per corrispondenza’, dal momento che il leader Nolan Krebs ha abbandonato la provincia per la metropoli, trasferendosi stabilmente a Montreal.
Proprio i cambiamenti e le responsabilità che il passare del tempo impone (da qui la ‘Suspended Youth‘ del titolo) sono tema ricorrente in questo disco, che, va sottolineato, è pur sempre realizzato da ragazzi ancora nei 20 e qualcosa. La loro grande frequenza di pubblicazione ha velocizzato la maturazione di un suono che è segnatamente distintivo, pur essendo una miscela di generi ampiamente noti. Un psichedelia dal cantato piuttosto dreamy si intreccia con incalzanti chitarre post-punk e un ritmico incedere tipico del krautrock. Il monolite sonoro che si viene a creare non ha rilevantissime variazioni, ma avvolge e coinvolge l’ascoltatore nel suo particolare trip un po’ come, su tonalità più cupe, sono soliti fare i Toy. Considerata la relativa giovane età e la facilità compositiva, gli Heaters si candidano per un possibile prossimo grande salto, per cui ‘Suspended Youth‘ è un avvantaggiante trampolino di lancio.