I Dirty Projectors tornano con un album di 24 tracce con orchestra


David Longstreth non è certo un tipo avaro di idee: la sua più recente è un album piuttosto monumentale (conterrà 24 tracce), intitolato ‘Songs Of The Earth‘. Lo ha composto e registrato insieme alla sua band, i Dirty Projectors, e all’ensemble berlinese Stargaze, non nuovo a collaborazioni con musicisti alternative.

Programmato da Transgressive per il 4 aprile, l’opera potrà vantare anche una serie di collaborazioni: Phil Elverum (Mount Eerie), Steve Lacy, Patrick Shiroishi, Anastasia Coope, Tim Bernardes, Ayoni, Portraits of Tracy e lo scrittore David Wallace-Wells. Proprio il tributo a Wallace-Wells, ‘Uninhabitable Earth, Paragraph One‘, è il primo estratto diffuso lo scorso mercoledì.

L’inconsueta euforia data dalla pandemia, da una prossima paternità e dallo comporre per la prima volta con un’orchestra hanno fatto sì che Longstreth impiegasse soltanto sei settimane per scrivere la parte fondamentale del disco, poi ripetutamente aggiornata tra Olanda, Los Angeles e New York: “La necessità di questa musica è nata in alcuni giorni dell’autunno 2020, quando la mia compagna era incinta di nostra figlia. Gli incendi in California, allora, erano spaventosi. Abbiamo preso un volo vuoto per Juneau, eravamo nel bel mezzo della pandemia, nessuno volava. Ho trovato ironico di sfuggire agli incendi bruciando più carbonio”, racconta il musicista in una nota.


 

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