“Come i primi Rolling Stones se il vocalist fosse stata Hope Sandoval“: così la press-release di Ghostly International fornisce le coordinate che possono portare a individuare lo stile musicale delle canzoni di Kate Bollinger, che il 27 settembre esordirà sulla lunga distanza con un album intitolato ‘Songs From A Thousand Frames Of Mind‘.
Un debutto ponderato, se è vero che i primi singoli di Kate risalgono al 2017. E una fama, tra gli addetti ai lavori, concretizzatasi con i primi EP, che ha portato Sam Evian (Big Thief, Blonde Redhead, Cass McCombs) a produrre il suo primo LP e Matthew E. White a supportarla nella scrittura dei brani.
Un esempio è ‘Any Day Now‘, deliziosa ballata tra indie-folk e jangle-pop, che è anche la prima anticipazione di una scaletta di undici tracce “che spaziano da icone degli anni ’60 come Françoise Hardy e i Velvet Underground a punti di riferimento degli anni ’90 come No Doubt e Pavement“. Scritte tra la sua Richmond (Virginia) e Los Angeles, sono state registrate nella zona di New York insieme a una band di cui fa parte il batterista Jacob Grissom, suo collaboratore di lunga data.