John Grant: ‘Love Is Magic’ (Bella Union, 2018)

Genere: synth-pop | Uscita: 12 ottobre 2018

La vita di John Grant sembra la trama di un film: nato e cresciuto nella provincia americana, discriminato e bullizzato per la propria omosessualità, a fine anni ’80 ‘scappa’ in Germania, dove si dà allo studio delle lingue. E’ solamente al suo ritorno negli States, nel 1994, che decide di intraprendere la carriera di musicista: forma gli Czars con cui realizza ben sei album, amatissimi dalla critica ma non abbastanza dal pubblico. La delusione per la mancanza di un successo pieno lo porta a divenire preda di alcol e droghe, dipendenze che tra il 2004 e il 2006 causano la fine del gruppo. John decide così di ritirarsi a vita privata e si trasferisce a New York. Qui inizia una lunga battaglia per la disintossicazione, lavora come cameriere e poi come interprete, ma seguita comunque a comporre. Sono gli amici Midlake che, dopo aver ascoltato le sue nuove canzoni, quasi lo obbligano a tornare in studio. Il loro aiuto è fondamentale per registrare ‘Queen Of Denmark‘, l’esordio solista del 2010, il disco che cambia la vita di Grant: finalmente un suo LP, oltre alla critica, piace anche a un vasto pubblico. E’ il lieto fine.

Le sorprese, però, non sono terminate, l’ennesima svolta arriva nel 2012: a un festival in Islanda (dove poi deciderà di andare a vivere) conosce i GusGus e grazie a loro capisce di poter finalmente dare sfogo alla propria passione per la musica elettronica, coltivata sin dagli anni ’80. Da allora diventa parte imprescindibile del suo suono, e caratterizza tutti gli album pubblicati dal 2013 in poi: ‘Pale Green Ghosts‘, ‘Grey Tickles, Black Pressure‘ (2015) e ancor più questo ‘Love Is Magic‘. L’amore per il sintetico è la causa di un altro incontro fondamentale per la carriera di Grant: quello con i Wrangler, trio di elettronica sperimentale di cui fa parte anche Ben Edwards in arte Benge, produttore e collezionista compulsivo di sintetizzatori analogici. Insieme danno vita al progetto Creep Show e realizzano (quest’anno) un album intitolato ‘Mr Dynamite‘, che è certamente stata significativa premessa per il contenuto del quarto LP solista del cantautore americano, la cui co-produzione è stato affidata proprio a Benge.

In ‘Love Is Magic‘ il tocco del producer inglese è infatti estremamente riconoscibile, e accresce ancora di più il peso della componente elettronica nell’economia delle composizioni di Grant: sono proprio le basi a a dare indirizzo alle canzoni, quasi ne fossero una troppo anticipata versione remix. Quel ‘calore umano’ che ha sempre caratterizzato i brani firmati dal musicista americano viene spesso e volentieri mitigato da algidi bassi e cupi sintetizzatori. La scelta, peraltro, pare essere scientemente voluta, lo testimoniano club-anthem come ‘Preppy Boy‘ e ‘He’s Got His Mother’s Hips‘. E’ una decisione che porta anche a una abbondante dilatazione della durata dei pezzi (8 tracce su 10 oltre i 5 minuti, la metà oltre i 6) che non pare giustificata, soprattutto in presenza di un consistente aumento dell’eccentricità del buon John. Così, ridondanza ed esagerazione si fanno frequenti, come nel deleterio opener ‘Metamorphosis‘ o nello spoken-word di ‘Diet Gum‘. La ‘calda’ scrittura di Grant a cui facevamo accenno emerge solamente nel singolo title-trackLove Is Magic‘ e, verso la fine, in ‘He Is Strange‘ e ‘Touch And Go‘. Un po’ poco per non far sembrare questo LP un prolisso esercizio di stile.

VOTO: 🙁



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