Le news di oggi: Mercury Prize, Friendly Fires, Tegan And Sara, Black Marble, Caroline Polachek


Gli album foto-elencati qui sopra sono i dodici che compongono la shortlist finale dell’edizione 2019 del Mercury Prize, il premio dedicato dall’industria discografica inglese al migliore LP dell’ultimo anno solare, scelto dunque tra quelli pubblicati tra luglio 2018 e giugno 2019.  Anna Calvi, Black Midi, Cate Le Bon, Dave, Foals, Fontaines D.C., Idles, Little Simz, NAO, Seed Ensemble, Slowthai e The 1975 si giocheranno il prestigioso (e generalmente remunerativo in termini di vendite) premio. Il vincitore verrà annunciato giovedì 19 settembre nella cerimonia in programma all’Apollo di Londra.


Si susseguono gli estratti del nuovo album dei Friendly Fires, ‘Inflorescent‘, in uscita il prossimo 16 agosto. Dopo ‘Love Like Waves‘ e ‘Heaven Let Me In‘, diffusi lo scorso anno, e il più recente ‘Silhouettes‘, è la volta di ‘Run The Wild Flowers‘. Si tratta dei primi inediti dal 2011, anno di pubblicazione di ‘Pala‘, ultimo LP della band di St. Albans.


Anche l’uscita del nuovo album di Tegan And Sara, ‘Hey, I’m Just Like You‘, è nota da qualche settimana. Oggi, oltre la scaletta, è stata resa nota la prima canzone estratta, intitolata ‘I’ll Be Back Someday‘. Come tutte le tracce del disco, si tratta di un brano scritto dalle due sorelle quando ancora erano teenager ‘completato’ recentemente in studio.


Arriverà invece il 25 ottobre via Sacred Bones Records il nuovo LP di Chris Stewart aka Black Marble. Intitolato ‘Bigger Than Life‘, è descritto dal musicista newyorkese come “meno incentrato su come vedo le cose, più su come sono realmente“. Il primo singolo è un bel brano indietronico che si chiama ‘One Eye Open‘.


Dopo il primo singolo ‘Door‘, condiviso qualche settimana fa, l’ex Chairlift Caroline Polachek ha reso noti altri due brani dal suo nuovo album solista: si tratta di ‘Parachute‘ e ‘Ocean of Tears‘. Faranno entrambe parte di ‘Pang‘, che uscirà in autunno e vedrà l’interessante produzione del “PC music producer” (come lo descrive Exclaim) Danny L Harle.



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