25enne folk-rocker di Melbourne, Angie McMahon è l’ennesima giovane star della florida scena cantautorale australiana, potenziale erede di Courtney Barnett e Julia Jackin. In patria la considerano tra le migliori emergenti, se è vero che ‘Slow Mover’, la sua prima canzone in assoluto, contenuta anche nel recente LP d’esordio ‘Salt‘, è stata in nomination come “Rock work of the year” e “Song of the year” agli APRA Awards (gli oscar della musica oceanica). Niente male per una che sulla propria pagina Facebook dice di “urlare parole al microfono“.
Di Melbourne sono anche i Jade Imagine, trio capitanato da Jade McInally, figura piuttosto conosciuta nell’undergound alternative di quelle parti. Jade ha suonato in diverse band prima di fondare il progetto a cui dà il suo nome, di cui venerdì è uscito l’album d’esordio (‘Basic Love‘), definito dall’etichetta che lo distribuisce, la Marathon Artist, “una miscela di synthwave e art-rock“. Il disco dimostra anche l’ottima predisposizione melodica del gruppo, evidente anche nel singolo ‘Remote Control‘.
Il 2019 è stato un anno intensissimo per Eliza Bagg, co-frontwoman dei Pavo Pavo ma anche artista autonoma con il progetto Lisel, con cui può dare sfogo alla propria formazione di cantante classica: “Il mio strumento principale è la voce, non una tastiera o una chitarra, ho voluto fosse la genesi di ogni mia canzone“. E’ dunque basato sul bel canto ‘Angels On The Slope‘, suo album d’esordio uscito la scorsa settimana, che ricorda molto Weyes Blood ma che ha radici meno analogiche e più digitali, essendo stato realizzato utilizzando esclusivamente con un computer e un microfono.