E’ un punk rumoroso e grintoso quello dei newyorkesi Grim Streaker, cinque giovani che si sono fatti le ossa nei centri sociali della Grande Mela e che sono appena giunti alla pubblicazione del loro album d’esordio, ‘No Vision‘, uscito lo scorso venerdì. Capitanati da Amelia Bushell, una nuova Karen O, vengono descritti dalla press-release come un incrocio tra il punk di Adolescents, Dead Boys, X-Ray Spex e Fugazi e il noise di A Place To Bury Strangers, White Lung e Metz.
I Wowoka Gentle sono invece in tre: il frontman William J. Stokes e due gemelle, Imogen ed Ellie Mason. Vengono da Londra, ma il loro psych-pop un po’ strambo guarda decisamente oltreoceano, soprattutto agli Animal Collective ma anche un po’ ai Superorganism. Hanno già un singolo, ‘1,000 Opera Singers Working In Starbucks‘ (bel titolo) nella soundtrack di Fifa ’19. Farà parte del loro album d’esordio, ‘Start Clanging Cymbals‘, che uscirà il prossimo 7 giugno per Nude Records.
Fresca di contratto con la Saddle Creek, la canadese Ada Lea pubblicherà il suo album di debutto, ‘What We Say In Private‘, il 19 luglio. Artista a tutto tondo (è anche pittrice e visual artist), Ada ha avuto l’ispirazione per le sue prime canzoni dalla fine di una relazione e dal conseguente tormentato periodo della sua vita. Il disco è stato registrato nella sua Montreal insieme al produttore Tim Gowdy, il primo estratto è un brano molto spoglio ma molto intenso che si intitola ‘The Party‘.
Londinesi sono anche gli Imperial Daze, quartetto psych-rock che ha già avuto la fortuna di aprire i concerti di Mystery Jets, Nilufer Yanya e Maccabees, e di aver guadagnato i favori soprattutto di Rupert Jarvis, bassista di questi ultimi, che aveva loro prodotto il primo EP, ‘Solid Fair‘ del 2017, e farà lo stesso con il secondo, ‘People Are Animals‘, in arrivo il 7 giugno per Tip Top Recordings. Il resto dell’ancora limitata discografia è composta da singoli, tra cui c’è anche il pregevole ‘Always Settling‘.
Evidentemente sulle orme della connazionale Courtney Barnett è Alex Lahey, cantautrice australiana fresca di pubblicazione (per Dead Oceans) del proprio sophomore intitolato ‘The Best Of Luck Club‘. Il suo è indie-rock orecchiabile e non estremamente complesso che la sua etichetta inserisce in un range che parte dai Paramore per passare dagli Alvvays e arrivare a Tegan & Sara. Bello il singolo di lancio, una canzone che si chiama ‘Don’t Be So Hard On Yourself‘ in cui Alex suona anche il sax.