Le nuove band del weekend: Truth Club, Jungstötter, Spinn, Barrie, Empath

I quattro componenti dei Truth Club di nome fanno Travis, Elise, Kamm e Ivonne; vengono da Raileigh, North Carolina, e nella sezione informativa della loro pagina Facebook hanno postato alcuni versi della Divina Commedia. Di scelte altrettanto imprevedibili ne è pieno il loro album d’esordio, ‘Not An Exit‘, pubblicato proprio lo scorso venerdì per Tiny Engines e così mutevole da essere anche poco definibile; post-punk e noise-rock sono due tag comunque utilizzabili, come si evince dal singolo ‘Student Housing‘.


Nella sua band principale, i Sizarr, si fa chiamare Deaf Sty, ma il 28enne tedesco Fabian Altstötter ha anche un progetto solista con il moniker Jungstötter, con il quale è appena stato in tour (anche a Milano) come opening act per Soap&Skin, e con cui farà uscire il suo album d’esordio intitolato ‘Love Is‘ per PIAS il 17 maggio. Ascoltandolo si potrà notare l’influenza esercitata da Bad Seeds, Scott Walker e Talk Talk, come recita la relativa press-release. A lanciarlo è stato il singolo ‘Wound Wrapped In Song‘.


Questi quattro sorridenti ragazzini inglesi, tutti tra i 19 e i 21 anni, vengono da Liverpool e si fanno chiamare Spinn. Su Facebook si auto-definiscono “connoisseurs of Jangly Dream Pop“, attributo evidente quando si va a sentire il loro gradevole album d’esordio, intitolato semplicemente ‘Spinn‘ e pubblicato due giorni fa da Modern Sky. Si dichiarano estimatori di Smiths, U2, Cure e Drums e sono già in grado di scrivere belle canzoncine come il singolo ‘Is There Something That I Missed?‘.


La webzine The Fader definisce i Barrieyour new favorite dream-pop band from all over the world“, loro vivono a Brooklyn anche se le origini sono decisamente variegate: Boston, Baltimore, New York, Londra e persino San Paolo. Il gruppo prende il nome dalla propria front-woman, Barrie Lindsay, che ha scritto tutte le canzoni contenute in ‘Happy To Be Here‘, il loro album d’esordio uscito venerdì per Winspear. Il primo singolo, ‘Darjeeling‘, è un ottimo esempio della delicatezza delle loro melodie.


Una combinazione tra “Beat Happening, Human League e My Bloody Valentine“: così sempre The Fader definisce la musica degli Empath, quartetto di Philadelphia che ha decisamente personalità, e non solo per la colorazione dei capelli dei propri componenti. L’album ‘Active Listening: Night On Earth‘, uscito ad aprile in America e l’altro-ieri in Europa per Get Better Records, si muove tra noise, psichedelia, dream-pop e punk in maniera davvero singolare, come si può evincere dal singolo ‘Soft Shape‘.


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