Lykke Li: ‘So Sad So Sexy’ (RCA, 2018)


A fine 2011, Lykke Li aveva il cuore spezzato. La più importante relazione della sua vita era da poco terminata, e lei era fuggita in California, dove si era chiusa in casa ad ascoltare “Van Morrison, Harry Nilsson, The Band e Dennis Wilson“. Lì aveva cominciato a scrivere le canzoni per un nuovo LP, ballate struggenti ispirate dalla fine della sua storia d’amore. Due anni e mezzo dopo, a maggio 2014, queste canzoni avrebbero dato vita al suo capolavoro, ‘I Never Learn‘. “Voglio essere considerata una cantautrice, non un’artista pop“, affermava con orgoglio. Dopo un album del genere, nessuno poteva avere alcun dubbio a riguardo.

Oggi, quattro anni dopo, Lykke Li è una donna completamente diversa: ha superato i 30, ha una relazione solida con un uomo ricco e influente, il musicista e produttore hip-hop Jeff Bhasker (uno che ha lavorato con Kanye, Jay Z, Rihanna, Katy Perry, Pink, Harry Styles, e chi più ne ha più ne metta), da cui nel 2015 ha avuto un figlio, Dion. Evidentemente ha rivisto alcune convinzioni personali, come quella di non voler essere considerata un’artista pop. Lo si evince dai credits di questo ‘So Sad So Sexy‘, in cui figurano 17 autori e 10 produttori (nel disco precedente erano rispettivamente 3 e 2). A maggior ragione lo si comprende all’ascolto di queste dieci, deludentissime tracce. Deludentissime sia concettualmente che artisticamente.

Sarà stata la vita sentimentale appagante, la negativa influenza del consorte, il desiderio di allontanarsi da quanto pubblicato in precedenza, ma Lykke Li ha fatto proprio quel disco che mai avremmo voluto ascoltare. L’apporto del coniuge nelle scelte stilistiche è evidente, Bhasker ha trasformato la compagna in una sorte di Lorde versione MILF che intona banalissime melodie R&B su basi convenzionali e anonime. L’ha convinta a realizzare un prodotto destinato al grande pubblico con tutti gli accorgimenti tipici di quei dischi pop che vogliono scalare le classifiche. Non ci resta che sperare sia stato l’amore a renderla cieca (e probabilmente anche sorda), perché ben peggiore sarebbe lo scenario di una precisa e calcolata scelta di marketing. Inutile dire che questi brani, che non hanno molto più spessore di quelli che 15-20 anni fa proponevano girl-band come TLC e Destiny’s Child, eclissano tutti i talenti che la (fu) cantautrice svedese aveva messo in mostra con l’album precedente. ‘So Sad So Sexy‘ è un disco algido, impersonale, conformista e opportunista. Tutto il contrario di ‘I Never Learn‘, insomma. Sembra incredibile siano stati incisi dalla stessa persona.

VOTO: 🙁



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