Matt Maltese: ‘Good Morning It’s Now Tomorrow’ (Nettwerk, 2021)

Genere: chamber-pop | Uscita: 8 ottobre 2021

Un 14enne che ascolta Leonard Cohen, Chet Baker e Nina Simone deve avere qualcosa di speciale. Col senno di poi, la (seppur ancora giovane) carriera di Matt Maltese conferma l’eccezionalità di quel ragazzino, che ora di anni ne ha 24 e già all’attivo tre album. L’ultimo, ‘Good Morning It’s Now Tomorrow‘, è senza dubbio il suo più ambizioso, l’unico per cui il musicista di Reading trapiantato a Londra abbia abbandonato la sua cameretta per registrare le proprie composizioni in un vero e proprio studio, l’Echo Zoo di Eastburne. Abituato a fare tutto da solo, non deve essergli pesato lavorare in autonomia durante i lockdown, di cui questo disco è una sorta di reazione volta all’ottimismo, a cominciare dal titolo.

È stato però necessario quel passaggio in studio, perché il solidissimo songwriting di Maltese si serve, questa volta, di una varietà di strumenti molto ampia, una quantità di ottoni, fiati e archi che non sarebbe stato possibile ammassare tra quattro mura. Dalla cameretta alla camera, si potrebbe dire, con i racconti di quotidianità di Matt musicati come se dovessero inorgoglire Burt Bacharach e/o Paul McCartney, con quella semplicità d’animo di crooner della porta accanto che ridimensiona ogni tentazione di eccessiva grandiosità, riportando al centro del discorso l’esaltazione delle piccole cose: “Gran parte di questo disco è un tentativo di fuga dalla realtà di questi tempi (…) Potrebbe sembrare mieloso dirlo, ma credo che la vita sia migliore quando si cerca di rendere l’ordinario straordinario“, spiega il musicista inglese nella nota stampa di Nettwerk, l’etichetta che distribuisce questo suo nuovo lavoro.

Good Morning It’s Now Tomorrow‘ è un festival di melodie azzeccatissime, di canzoni impeccabilmente arrangiate, di talento per la composizione, di intensità emotiva. ‘Good Morning‘, ‘Shoe‘, ‘You Deserve An Oscar‘, ‘Outrun The Bear‘, ‘We Need To Talk‘ e ‘Oldest Trick In The Book‘, oltre a essere brani dalla straordinaria gradevolezza, paiono tutte opere di un musicista navigato, ben più esperto di chi non ha ancora raggiunto il quarto di secolo. È indubbia la crescita artistica rispetto al precedente ‘Krystal‘, sì più facilmente assimilabile ma meno denso di classe, misura e gusto. In UK stanno già cominciando a chiamare Matt a scrivere per altri (ad esempio per la stellina Joy Crookes), non ci vorrà ancora molto affinché le sue capacità da predestinato diventino evidenti ai più.

VOTO: 😀



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