Maya Hawke: ‘Moss’ (Mom+Pop, 2022)

Genere: indie-folk | Uscita: 23 settembre 2022

Sin dalla lettura dei credits, è evidente come in ‘Moss‘, il secondo album della carriera da cantante di Maya Hawke, l’asticella venga intenzionalmente alzata. C’è la produzione di Benjamin Lazar Davis (frequente collaboratore di Joan As Police Woman e membro degli ultimi Okkervil River), nella fase di scrittura sono stati coinvolti Christian Lee Hutson, lo stesso Davis e Will Greafe, mentre nella definizione finale delle tracce ha contribuito un altro membro fondamentale del team creativo di Phoebe Bridgers, Marshall Vore. Se aggiungiamo che il disco è stato registrato ai Long Pond Studios (vicino New York), ovvero dove è in parte stato inciso ‘Folklore‘ di Taylor Swift, dichiarata fonte d’ispirazione, il quadro è completo.

Ed è in effetti un’altra Maya Hawke quella di ‘Moss‘, molto più audace rispetto all’ingenuo, seppur assai riuscito, ‘Blush‘. Negli arrangiamenti, lasciati quasi sempre al minimo sindacale di voce e chitarra; nei testi, molto più profondamente personali, e nella vocalità, che mostra una versatilità che ai tempi del debutto non si era così manifestata. ‘Backup Plan‘, ‘Hiatus‘, ‘Restelss Moon‘, ‘Driver‘, sono brani in cui Maya si mette completamente a nudo, permettendo di udire ogni singolo sospiro e trasmettendo pienamente ogni sua singola emozione. Ci sono poi l’intensa ‘Therese‘ e l’orecchiabilissima ‘Sweet Tooth‘, a loro modo i pezzi unici di questa raccolta, nonché le canzoni migliori. ‘Moss‘ è certamente un disco che trae vantaggio dall’apporto delle illustri collaborazioni, ma che trova anche un’artista che, a partire dalla sua interpretazione, palesa una maturazione ormai completata, confermando quell’innato talento melodico già evidente sin dalle sue prime composizioni.

VOTO: 😀



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