Motorama: ‘Many Nights’ (Talitres, 2018)

Genere: indie-pop | Uscita: 21 settembre 2018

Non riusciamo proprio a immaginare cosa abbia potuto portare Vladislav Parshin da Rostov sul Don, ovvero un ragazzo della più grande città della Russia meridionale, ad avvicinarsi al post-punk. Di sicuro lo ha fatto in tempi non sospetti: insieme all’ amico Maxim Polivanov ha fondato i Motorama circa tredici anni fa, e da una decina pubblica dischi. ‘Many Nights‘ è il quinto album (oltre ai due EP di inizio carriera) di una band per la quale la provenienza non è certo un vantaggio, al netto della curiosità generata dall’esotismo.

I 75.000 i follower su Facebook testimoniano come nonostante ciò un seguito, e anche molto nutrito, i Motorama se lo siano saputi costruire. L’essere riusciti a far evolvere la loro iniziale venerazione per tutto quanto fosse Joy Division, accostandola alla new wave e a una sensibilità indie-pop (come si legge su Wikipedia) “più malinconica che depressa“, ha indubbiamente dato specificità alla band russa, e ha reso possibile la generazione di questo piccolo culto.

Many Nights‘ potrebbe divenire l’apice della passione incondizionata dei fan del terzetto: più melodici che mai, hanno ben amalgamato anche un bel po’ di jangle-pop, accentuando ancor più la propria espressività bittersweet. Vladislav e soci sono stati molto bravi anche nel gestirsi, eliminando alcuni inutili orpelli revivalisti che avevano caratterizzato le loro pur ottime canzoni del passato. ‘Second Part‘, ‘Voice From The Choir‘, ‘This Night‘, ‘You & The Others‘ e ‘Bering Island‘ ricordano quei capolavori di accurata introspezione che si possono trovare soltanto nei dischi dei Radio Dept. Allo stesso modo, la straordinaria sintesi di questi 27 minuti fa apparire tutto al posto giusto, nelle giuste proporzioni e con la giusta misura. Insomma, ‘Many Nights‘ è un autentico gioiellino, uno di quei preziosi che si porterebbero sulle isole deserte di mezzo mondo, ben oltre quelle dell’estuario del Don.

VOTO: 😀



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