Night Flowers: ‘Wild Notion’ (Dirty Bingo, 2018)

Genere: indie-pop | Uscita: 13 aprile 2018

I Night Flowers provengono da Hull, cittadina di 250.000 abitanti nel profondo nord-est inglese, conosciuta più che altro per la squadra che la scorsa stagione militava in Premier League con una maglia nera e arancione. Come nel calcio, Hull si è rivelata troppo distante dal giro che conta anche per Chris Hardy e soci, così che nel 2015 i quattro ragazzi dello Yorkshire si sono trasferiti a Londra. Una volta nella capitale hanno trovato una frontwoman, l’americana Sophia Pettit, che ha dato il definitivo registro al giovane gruppo trasformandolo in quintetto. I loro primi singoli pero’ risalgono addirittura al 2013, e da allora più o meno ogni anno vengono inseriti nelle liste di inizio stagione come possibile futura rivelazione. Ipotesi che dallo scorso venerdì può effettivamente essere verificata, vista l’uscita dell’atteso esordio, registrato in uno studio di Hackney insieme al produttore Adam Jaffrey.

Se dovessimo rispondere alla domanda che a questo punto sorge spontanea, ovvero se i Night Flowers abbiano la possibilità di rivelarsi una “next big thing“, la risposta sarebbe senza molti dubbi un “no”, perché alla loro musica manca quella specificità da permettere loro di completare il breakthrough. Se però doveste chiederci se si possa considerare ‘Wild Notion‘ un bel disco, risponderemmo con altrettanta certezza di sì. Il lungo rodaggio è sicuramente servito alla band inglese per mettere a fuoco alla perfezione il proprio indie/jangle-pop enormemente melodico, e le dieci tracce in scaletta sono da questo punto di vista di alto livello (‘Resolver‘, ‘Unwound‘ e ‘Fireworks‘ su tutte). Sebbene sia difficile riscontrare grande personalità nel suono del quintetto, è altrettanto indubbio che tra i contemporanei discepoli del C86 i Night Flowers si guadagnano di diritto un posto di rilievo. Le loro canzoni molto solari e un po’ malinconiche finiranno per far stringere molti cuori e troveranno frequente albergo su molti dispositivi di riproduzione musicale. Un po’ meno nelle playlist di fine anno, ma non era la pretesa di questo album.

VOTO: 🙂



 

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