No Age: ‘Goons Be Gone’ (Drag City, 2020)

Genere: noise-punk | Uscita: 5 giugno 2020

I No Age sono ormai una solida certezza nel panorama alternative-rock internazionale: ‘Nouns‘ sembra uscito ieri, ma in realtà sono ben 12 gli anni passati da quel disco prorompente e a suo modo anche sorprendente. Fu fin da subito chiaro quale fosse il suono prediletto da Randy Randall e Dean Allen Spunt, con quelle chitarrone distorte del primo sul quale il batterista pestava come un dannato e, da punk-rocker duro e puro, ci urlava sopra.

Una sensazione dettata dal fatto che la musica del duo losangelino è sopravvissuta nel tempo, al riparo da ogni tentativo di imitazione come fosse un brevetto di loro esclusiva appartenenza. Nonostante un trademark così riconoscibile, ascoltare un album dei No Age è ancora oggi molto piacevole, oltre a risultare meno usurante rispetto ad altre band altrettanto immutabili a livello stilistico. E’ quanto accade anche per ‘Goons Be Gone‘, quinto LP della carriera di questo piccolo culto, che si muove esattamente come si poteva prevedere: una partenza muscolare e rabbiosa (‘Sandalwood‘, ‘Feeler‘), che subisce diversi stop and go lungo un percorso che porta a ulteriori due impetuosi punkettoni noise (‘Head Sport Full Face‘, ‘Agitating Moss‘), con un paio di altri, energicamente analoghi, nel mezzo (‘War Dance‘, ‘Turned To String‘).

D’altra parte, ogni singolo LP di Randy & Dean sembra voler centrare lo stesso obbiettivo: predisporre una dedicata linea di fuoco per i propri peculiari proiettili musicali. I diversi interludi rumorosi (‘Working Stiff Takes A Break‘, ‘Toes In The Water‘) e i pezzi meno veloci (‘Smoothie‘, ‘A Sigh Clicks‘, ‘Puzzled‘) servono, alla fin fine, unicamente a concedere una breve tregua tra uno e l’altro, accrescendo al contempo il desiderio per l’ascolto del successivo. Nulla che non fosse già noto, ma ancora una volta eseguito senza fronzoli e soprattutto senza alcun passaggio a vuoto.

VOTO: 🙂



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