Orlando Weeks: ‘Hop Up’ (PIAS, 2022)

Genere: art-pop | Uscita: 14 gennaio 2022

La produzione solista di Orlando Weeks si è caratterizzata, almeno sinora, da una narrazione molto personale ispirata dagli accadimenti della sua vita privata. Ai tempi di ‘A Quickening‘, sorprendente debutto post-Maccabees uscito poco più di un anno e mezzo fa, era in attesa del primo figlio, con tutto ciò che ne consegue a livello pratico ed emotivo. Al momento della scrittura di ‘Hop Up‘, la tensione data dall’imminente paternità si era ormai sciolta, e per quella dettata dalla pandemia, la scelta di comporre un album dichiaratamente “più ottimista e confortante” si è rivelata “quasi terapeutica, in ogni caso una splendida distrazione“.

Dal punto di vista della scrittura, ho iniziato ogni canzone con una sola parte ritmica“, rivela il musicista inglese a The Line Of Best Fit, un approccio direttamente collegato alla decisione di affidare la produzione a Nathan Jenkins in arte Bullion, altro producer proveniente dalla scena elettronica britannica (così come lo è Nic Nell aka Casually Here, al desk per il disco precedente), che ha certamente plasmato un suono più confacente alle intenzioni di Orlando. In concreto, più ritmicamente pop sebbene non esclusivamente sintetico: “C’è una tale classe in quello che volevo facesse assolutamente parte di questo disco“, afferma sicuro. Se il grande pregio di ‘A Quickening‘ era il suo onirico minimalismo, ‘Hop Up‘ presenta maggiore versatilità e una più complessa stratificazione, pur mantenendo quell’ambientazione dreamy che, anche grazie alla vocalità dell’ex Maccabees che dà nuovamente priorità al falsetto, ormai caratterizza uno stile musicale chiaramente definito.

Questo sophomore è dunque un passo avanti coerente con quanto proposto 18 mesi fa; come il suo predecessore ospita una dozzina scarsa di canzoni che emanano calore ed empatia. Le qualità di songwriter di Weeks sembrano aver ricevuto un booster dalla sua personale maturazione come individuo, e in questo secondo capitolo solista coniugano divertimento e profondità con apparente (ma non sostanziale) semplicità. ‘Deep Down Way Out‘, ‘Look Who’s Talking Now‘, ‘No End To Love‘, ‘Hey You Hop Up‘, ‘Big Skies, Silly Faces‘ e ‘Way To Go‘ sono eloquenti esempi di un vero e proprio trademark stilistico che regala primizie cantautorali con notevole regolarità. ‘Hop Up‘ è una tangibilissima conferma di un artista che, in questa seconda parte della sua vita artistica, merita di essere attentamente riconsiderato.

VOTO: 😀



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