Palace: ‘Shoals’ (Fiction, 2022)

Genere: dream-rock | Uscita: 21 gennaio 2022

È una grande metafora ittica il nuovo album dei Palace, ‘Shoals‘. “Prende ispirazione dai branchi di pesci dal comportamento apparentemente imprevedibile, e di come i loro veloci cambiamenti di rotta assomigliano a come si muovono le paure e le ansie nel mondo intorno a noi“, afferma la nota stampa del disco, il terzo per il quartetto londinese, che giunge a circa due anni e mezzo di distanza dall’ottimo ‘Life After‘ (2019). In effetti, i tempi in cui viviamo favoriscono profonde riflessioni, e la musica di Leo Wyndham (che mentre lo scriveva ha sofferto di una fastidiosa forma di long-Covid) e dei suoi compagni, ancora una volta eterea e avvolgente, favorisce un certo tipo di meditazioni.

Non ci del resto grandi cambiamenti rispetto al lavoro precedente, anzi. ‘Shoals‘ procede nel consolidamento di un suono che seguita a porsi in un’ideale via di mezzo tra i primi due album dei Coldplay e gli Elbow, rispetto ai quali, di loro, i Palace ci aggiungono una peculiare componente soulful che permea diversi dei brani in scaletta, per esempio l’openerNever Said It Was Easy‘, l’ipnotica ‘Gravity‘ o la placida ‘Killer Whale‘.

È senza dubbio una band che le canzoni le sa scrivere, quella inglese. Anche in questo terzo capitolo della propria carriera è l’intera scaletta a dimostrarsi molto solida, priva di passaggi a vuoto e con un livello compositivo costantemente alto. Si può probabilmente rimproverare ai Palace di non esibire grande versatilità, soprattutto ai primi ascolti le loro canzoni non riescono a emergere singolarmente, rendendone difficoltoso il riconoscimento. Wyndham e soci hanno però questa grande capacità di cullare l’ascoltatore senza farlo assopire, anzi, portandolo a godere di cotanta soavità e morbidezza. Insistendo, dopo qualche altro passaggio, qualche brano effettivamente emerge: l’inedito dinamismo di ‘Fade‘, la coda strumentale di ‘Gravity‘, il crescendo emotivo di ‘Give Me The Rain‘, l’intreccio di chitarre di ‘Sleeper‘. Contribuiscono a far sì che ‘Shoals‘ si riveli uno di quesi dischi che potranno anche non venire inseriti nelle classifiche di fine anno, ma che si finirà per ascoltare molto di più di quelli che vi faranno parte.

VOTO: 🙂



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