Peter Bjorn And John: ‘Darker Days’ (Ingrid, 2018)

Genere: indie-pop | Uscita: 19 ottobre 2018

Fu su una imbarcazione attraccata a un molo nel centro di Stoccolma il primo concerto di Peter Bjorn And John. Era circa il 1999, Peter e Bjorn si erano appena spostati nella capitale dalla più piccola Umeå, e avevano da poco conosciuto John. Non avevano grossi obbiettivi, a loro piaceva suonare e si divertivano nel farlo, come su quella barca. Quasi venti anni dopo, la loro attitudine non è troppo cambiata: tutt’altro che rocker maledetti, i tre amici seguitano a fare musica nella maniera più semplice e disincantata possibile. Dopo che il recente ‘Breakin’ Point‘ (2016) aveva visto introdursi nella loro quotidianità artistica un numero piuttosto elevato di collaboratori esterni, il trio scandinavo ha sentito il bisogno di tornare a interagire solo internamente a sé. Via tutti quei produttori, via tutti quei suoni sintetici, solo Peter, Bjorn e John, che come di consueto si sono divisi equamente le incombenze compositive.

Per questo loro ottavo LP in carriera hanno trovato un tema comune (che poi è il titolo del disco), i “giorni bui” dell’attuale congiuntura politica internazionale, e lo hanno sviluppato ognuno a modo suo: “Peter affrontando ciò che oggi accade nel mondo, Bjorn investigando le problematiche delle relazioni sentimentali e John, il più esistenziale, esplorando gli angoli della psiche umana“, racconta la press-release. In realtà, musicalmente ‘Darker Days‘ è un disco molto solare (tra le fonti di ispirazione vengono citati Simon & Garfunkel), ricco di quelle melodie allegrotte che hanno fatto la fortuna della band svedese (come non ricordarsi di ‘Young Folks‘?): ‘One For The Team‘, ‘Every Other Night‘, ‘Gut Feeling‘ e ‘Wrapped Around The Axle‘ sono tra le cose più catchy scritte dai tre dopo quell’indimenticabile (anche per i proventi dei diritti d’autore) ‘Writer’s Block‘ del 2006. Questo nuovo album di Peter Morén, Bjorn Yttling e John Eriksen è uno di quei dischi per cui associare l’aggettivo ‘gradevole’ diventa quasi automatico, e fa sì nel nostro cuore si seguiti a riservare un posticino al loro raffinato e garbato indie-pop.

VOTO: 🙂



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