Phantastic Ferniture: ‘Phantastic Ferniture’ (Transgressive, 2018)

Genere: indie-pop/rock | Uscita: 27 luglio 2018

I Phantastic Ferniture presero forma circa quattro anni fa, in un pizza-bar di Sydney, durante i festeggiamenti del 24° compleanno di Julia Jacklin. Il locale, che si chiamava Frankie’s, oltre a servire la pizza aveva anche un’area dedicata ai flipper, a cui Julia e i suoi amici cominciarono a giocare tra una bevuta e l’altra. Erano in dieci, e all’unanimità decisero che insieme avrebbero formato una nuova band. L’hangover del giorno seguente fece affiorare il ricordo a soli quattro di essi. Per loro, l’idea continuò a essere allettante anche successivamente alla fine della sbronza. Programmarono così un concerto in un vicino negozio di dischi, dando all’evento il nome di “Phantastic Ferniture’s Christmas Extravaganza First and Final Gig“.

Inutile dire che il concerto andò bene, che ne seguirono altri, che il gruppo raccolse il primo sparuto gruppo di fan, che le canzoni, che in quel primo live erano soltanto tre più una cover di Mariah Carey, crebbero in qualità e quantità. Fu chiaro relativamente presto che i Phantastic Ferniture dovevano essere qualcosa di più di un side-project: “E’ come avere un alter ego“, dice Julia, promettentissima cantautrice folk classe ’90, con già all’attivo due album più che buoni. “La mia carriera è andata immediatamente nella direazione della musica folk, quindi mi sono sempre trovata sul palco da sola a suonare canzoni tristi con la chitarra in mano. Ho pensato che mi sarebbe piaciuto provare come mi potessi sentire nel far stare bene la gente facendola ballare.” Il divertimento è dunque la base sulla quale si poggia la creatività dei Phantastic Ferniture, band in cui nessuno ha un ruolo già ricoperto in passato: Ryan K Brennan non aveva mai suonato una batteria in un gruppo, Elizabeth Hughes non era mai stata la chitarra principale, Julia non aveva mai fatto la frontwoman senza uno strumento per le mani.

E’ importante sottolineare questo approccio volutamente sbarazzino, che è empaticamente avvertibile ascoltando il loro omonimo album di debutto. Le canzoni sono riconoscibilmente scritte dalla Jacklin, e la sua provenienza folk è sempre molto rintracciabile nelle linee melodiche. C’è però una band che le suona, che le rende certamente più rock, ma senza spedire tutti in discoteca come da intento della propria leader. ‘Take It Off‘ e ‘Parks‘ hanno, ad esempio, quella profondità cantautorale che si ravvisa lungo tutto il disco, nel quale effettivamente c’è anche una forte componente power-pop (‘Umconfortable Teenager‘, ‘Fuckin & Rollin‘, ‘Gap Year‘, ‘Dark Corner Dance Floor‘) che riesce molto bene a far amalgamare leggerezza e spessore. I Phantastic Ferniture non sono quindi né l’ennesimo futile gruppo indie-pop, né la millesima reiterazione dello stereotipo della seriosa cantautrice rock. Questo essere perfetta via di mezzo, oltre a un’ottima vena compositiva, li rende a modo loro speciali.

VOTO: 🙂



Lascia un commento