Pinegrove: ‘Skylight’ (auto-produzione, 2018)

Genere: indie-rock | Uscita: 28 settembre 2018

Poco meno di un anno fa i Pinegrove venivano costretti a cessare ogni tipo di attività musicale: il loro frontman nonché principale songwriterEvan Stephens Hall, era stato accusato di “coercizione sessuale” da una donna rimasta anonima. Si era appena addensato il polverone del #metoo e l’opinione pubblica, a qualsiasi livello, non sfoggiava propriamente fulgidi esempi di garantismo. In realtà quella di Evan era una vicenda estremamente diversa dal caso Wienstein, che sarebbe dovuta rimanere privata: la donna in questione non era una fan rimasta intrappolata in camerino, ma una ragazza con cui aveva avuto una relazione, che lo accusava di sopraffazione psicologica. Non veniva neanche preso in considerazione il fatto che altre donne, con cui Hall aveva lavorato o aveva avuto un legame sentimentale, non gli imputassero nessun tipo di comportamento scorretto, per tutti risultava definitivamente colpevole, senza possibilità di replica. In ottemperanza all’accordo di patteggiamento siglato con la vittima, i Pinegrove sono stati obbligati a sparire per un anno, e sentono ancora oggi la necessità di scusarsi con tutti semplicemente per il fatto di seguitare a esistere. Sulla vicenda, alla cui diffusione pubblica ha contribuito un’associazione no profit di dubbia professionalità, potete leggere un dettagliatissimo e molto ben documentato resoconto in questo articolo di Pitchfork.

Fatto sta che ‘Skylight‘, che era pronto già a ottobre 2017, è stato messo nel congelatore per 12 mesi ed è dovuto uscire senza il supporto di un etichetta (la Run For Cover non ha licenziato il gruppo, ma ha ritenuto fosse meglio non essere coinvolta nella pubblicazione), con la promessa di devolvere in beneficenza gli interi proventi. I Pinegrove assicurano di non aver portato sostanziali modifiche a quello che è il loro terzo album in studio, anche se l’incipit del brano di apertura, ‘Rings‘, sembra riferirsi proprio alla vicenda personale del frontman: “I draw a line in my life / Singing, ‘This is the new way I behave now’ / And actually live by the shape of that sound“.

Dal punto di vista prettamente musicale, ‘Skylight‘ è un altra ottima prova di una band che con il precedente, bellissimo ‘Cardinal‘ aveva scaldato indistintamente i cuori di indie, folk ed emo rocker. E’ ancora la commistione di questi tre sottogeneri a dare forma alle canzoni dei Pingrove, che paiono più meditate e meno dirette (come il trittico iniziale: la stessa ‘Rings‘, ‘Portal‘ e ‘Intrepid‘). Quando poi decidono di portare l’ascoltatore su traiettorie più semplici (‘Easy Enough‘, ‘Darkness‘) o coinvolgerli in ballate stringicuore (‘Angelina‘, ‘Light On‘), la bontà della proposta rimane invariata, e in generale tutto ‘Skylight‘ è una bella prova di versatilità per una band che poteva benissimo scegliere la strada, più semplice, di un ‘Cardinal‘ parte 2^. Al netto delle opinioni personali su questo tipo di vicende, che nei nostri giudizi cerchiamo di tenere sempre separate da quelle musicali, ci auguriamo che i Pinegrove possano continuare a fare dischi, e a lungo, semplicemente perché sono bravi.

VOTO: 🙂



Lascia un commento