Richard Ashcroft: ‘Natural Rebel’ (BMG, 2018)

Genere: classic-rock | Uscita: 19 ottobre 2018

Può Richard Ashcroft, a 47 anni suonati, considerarsi ancora un “ribelle”? A giudicare dal titolo di quello che è il suo sesto album solista parrebbe di sì, e a cercare di rendere maggiormente chiaro il concetto ci pensa l’immagine di copertina, che lo ritrae imperturbabile mentre con la mano destra alza una chitarra acustica. In realtà, ‘Natural Rebel‘ è tutt’altro che il disco di un ribelle: è, anzi, l’album più classico mai realizzato dall’ex leader dei Verve.

Lontanissimi sono i tempi della psichedelia avanguardista di ‘A Storm In Heaven‘ (1993) e ‘A Northern Soul‘ (1995), i primi due LP della band di Wigan. Un po’ più vicino pare ‘Urban Hymns‘, soprattutto le sue ballatone diventate evergreen come ‘The Drugs Don’t Work‘, ‘Sonnet‘ e ‘Lucky Man‘. Sembra essere proprio quel successo radiofonico l’obbiettivo del suo nuovo lavoro; per raggiungerlo Richard si è affidato a Joe Kelly, produttore di solida esperienza (consuete le sue frequentazioni professionali con veterani del pop-rock come Paul McCartney, Kate Bush e Chris Rea) e a Emre Ramazanoglu, anch’egli addetto ai lavori di ricco curriculum (peraltro esperto di brit-popper solisti per aver collaborto con Bobby Gillespie, Jarvis Cocker e Noel Gallagher).

Natural Rebel‘ è dunque ed evidentemente un disco destinato a un pubblico sostanzialmente generalista, che ascolta musica più dall’autoradio che tramite app, e che di certo non si pone il problema del recente cambiamento stilistico dei Low. Ben prima dell’uscita, singoli come ‘Suprised By The Joy‘, ‘Born To Be Strangers‘ e ‘That’s When I Feel It‘ fornivano già precise indicazioni a riguardo. Ci si potrebbe a questo proposito lamentare di come siano prevedibili queste canzoni, e di quanto si rimpiangano brani dalla straripante personalità come ‘Bittersweet Simphony‘. Concetti condivisibili, ma che non tengono conto di quanto il musicista inglese avesse in animo di realizzare, ovvero una manciata di rassicuranti canzoni pop-rock dalle melodie ariose e dalla produzione luccicante. In questo senso, ‘Natural Rebel‘ non è così terribile come lo si dipinge in giro, e seppur non presenti nulla di indimenticabile, mostra una coerenza di fondo e una disincantata praticità che sono assolutamente rispettabili.

VOTO: 😐



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