Smokescreens: ‘Used To Yesterday’ (Slumberland, 2018)

Genere: indie-pop | Uscita: 13 luglio 2018

Chris Rosi e Corey Cunningham si sono conosciuti in tour: suonavano in due piccole band che si sono trovate a fare concerti insieme. Il dividere palchi e pulmini è stata l’occasione per stringere amicizia e condividere l’amore per l’indie-pop neozelandese degli anni ‘80. Per chi non ne fosse a conoscenza, iniziò la Nuova Zelanda, prima ancora della celeberrima cassettina C86, a produrre in serie quello che poi si sarebbe definito jangle-pop (un’etichetta in particolare, la Flying Nun Records). Con un kiwi al posto del cuore, Chris e Corey presero la decisione di formare una band insieme. Si trasferirono a Los Angeles per cogliere opportunità, e nacque così il primo nucleo degli Smokescreens.

Dopo aver ascoltato il loro primo omonimo LP (praticamente auto-prodotto), la Slumberland Records, storica etichetta di genere, non se li fece scappare. A ragione, perché gli Smokescreens possono vantare un’inclinazione alla melodia che è condizione fondamentale per ciò che si propongono di fare, oltre a un’ottima capacità di sintesi. Così, kiwi-pop (‘Steel Blue Skies‘, cover della misconosciuta band neozelandese Wasp Factory), twee-pop (‘Used To Yesterday‘, ‘Buddy‘), power-pop (‘Someone New‘, ‘Jolly Jane‘), surf-pop (‘Waiting For Summer‘) e country-pop (‘Fool Me‘) si fondono in proporzioni sempre differenti, portando sufficiente varietà alle composizioni di una band che di certo non si esime dal percorrere sentieri già abbondantemente battuti. Il quartetto losangelino, però, lo fa con sano e misurato divertimento, rendendosi così estremamente gradevole all’ascolto oltre che mostrando di avere tutte le carte in regola per entrare nei cuori di coloro che non la smetterebbero mai di ascoltare chitarre che fanno “jingle-jangle“.

VOTO: 🙂



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