Snail Mail: ‘Lush’ (Matador, 2018)


Innanzitutto, permetteteci di fare gli auguri a Lindsey Jordan, che proprio questo mese compie 19 anni. Consentiteci anche di farle i complimenti, perché nonostante l’hype che la circonda da un po’ di tempo a questa parte, non si è montata la testa e ha continuato a studiare conseguendo il diploma. Anche musicalmente Lindsey è una che ha studiato: le prime lezioni di chitarra le prese quando aveva solo 5 anni; si narra peraltro che tra i suoi insegnanti ci sia stata Mary Timony, frontwoman degli Ex Hex. La giovane musicista di Baltimore deve evidentemente aver appreso parecchio se a 17 aveva già realizzato un EP (‘Habit‘, 2016) messo in circolazione dalla Sister Polygon Records, l’etichetta fondata dai Priests. Era da un paio d’anni che la millennial classe ’99 aveva cominciato a frequentare la locale scena musicale e a scrivere le sue prime canzoni. Insomma, nonostante fosse nell’esatta metà dei suoi teen, Lindsey Jordan era precocemente una giusta nel giro giusto.

Non è possibile (e sarebbe anche ingeneroso) approcciare questo disco a nome Snail Mail senza tenere conto dell’età anagrafica della sua autrice: al netto dell’aiuto datole in fase di produzione da Jake Aron, ha realmente del miracoloso che queste dieci tracce siano state scritte da una ragazzina tra i suoi 15 e i suoi 18 anni. La maturità compositiva è evidente in come la Jordan alterni aggressività e catarsi, rendendo poco prevedibile (e di conseguenza intrigante) lo sviluppo delle sue canzoni, che tendono quasi sempre all’apertura melodica armoniosa ed empatica (‘Pristine‘, ‘Speaking Terms‘, ‘Golden Dream‘, ‘Full Control‘) e sono costantemente sviluppate su accattivanti giri di chitarra. Ci sono anche alcuni difetti in ‘Lush‘, disco piuttosto derivativo e con qualche brano che si dilunga eccessivamente (‘Stick‘, ‘Deep Sea‘), ma evochiamo nuovamente l’attenuante della gioventù, e soprattutto quella, ben più rilevante, della soddisfazione che si raggiunge al termine dell’ascolto: inutile cercare il pelo nell’uovo quando le canzoni sono così gradevoli e comunicative.

VOTO: 🙂



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