Spoon: ‘Lucifer On The Sofa’ (Matador, 2022)

Genere: classic-rock | Uscita: 11 febbraio 2022

Sotto diversi punti di vista, ‘Lucifer On The Sofa‘, l’album numero 10 a firma Spoon, è stato un ritorno al passato. Ben prima dei lockdown Britt Daniels ha deciso di tornare a vivere ad Austin (Texas), città in cui quasi 30 anni fa aveva formato la band di cui è rimasto l’unico membro originario insieme al batterista Jim Eno. Gli Spoon sono chiaramente affar suo, soprattutto dal punto di vista del songwriting, una delle ragioni per cui è rincasato nei luoghi in cui è cresciuto. L’intenzione era marcare il più possibile la cesura con il precedente ‘Hot Thoughts‘ (2017), registrato a Los Angeles e molto sperimentale (con rilevante presenza di sintetizzatori e drum machine) per quelli che sono le abitudini della band americana. Del resto, ad Austin le fonti d’ispirazione non mancano, a partire da un floridissima scena musicale che si raccoglie ogni primavera nel celeberrimo SXSW.

La genesi di ‘Lucifer On The Sofa‘ è stata però assai travagliata, sebbene più dal punto di vista logistico che di idee. Addirittura 30 sarebbero stati i brani scritti da Britt tra il 2018 e il 2021, con ben sette diverse sessions che li hanno ridotti ai 10 presenti in scaletta. Se il concept sonoro del disco era apparso chiaro sin da subito, meno è stato chi avrebbe dovuto occuparsene: ci ha lavorato sopratutto Mark Rankin (Adele, Queens of the Stone Age), mentre Dave Fridmann (già con loro nei due dischi precedenti) e Justin Raisen (Yves Tumor, Angel Olsen), sono stati convocati per occuparsi di un brano ciascuno. Il grosso è stato inciso proprio ad Austin, nello studio di proprietà di Jim Eno, con sessioni interrotte più volte dagli effetti della pandemia.

La voglia di back to basics sottolineata in diverse interviste è comunque l’aspetto più evidente di brani semplicemente rock ‘n’ roll che spesso e volentieri si tingono di blues. Il singolo ‘The Hardest Cut‘ è emblematico nel rappresentare l’intero album, con Daniels che appare come un novello teddy boy in giacca di pelle rifare la musica che ascoltava da piccolo: “È il suono di un disco classic-rock scritto da un ragazzo che non ha mai capito Eric Clapton“, afferma il frontman nella nota stampa della Matador Records, e non ci potrebbe essere definizione migliore, se non l’ulteriore dichiarazione di aver “ascoltato molto i ZZ Top“. È, questo, un po’ il grosso limite di un disco ben suonato, che fa venire anche una certa voglia di essere ascoltato dal vivo, ma che non palesa nessuna peculiarità da poter accreditare a una band così stimata. Il punto, insomma, è che un LP come questo avrebbero potuto scriverlo in molti, non soltanto gli Spoon. La floridezza compositiva che avevano palesato soprattutto a metà carriera, ad esempio con un album ricchissimo di idee come ‘Ga Ga Ga Ga Ga‘ (2007), si è negli anni perduta, prima con esperimenti poco riusciti e ora con un lavoro sì divertente, ma creativamente poco ispirato.

VOTO: 😐



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