Stef Chura: ‘Midnight’ (Saddle Creek, 2019)

Genere: indie-rock | Uscita: 7 giugno 2019

Galeotto fu Pitchfork: proprio un articolo della celebre webzine americana, che paragonava Stef Chura ai Car Seat Headrest, attirò l’attenzione di Will Toledo, che dopo aver ascoltato le canzoni della talentuosa cantautrice di Detroit la volle immediatamente come opening act per alcuni suoi concerti. Il mini-tour insieme li rese buoni amici, tanto che Will, quando Stef passava dalle sue parti, la andava quasi sempre a vedere. “Dobbiamo fare un disco insieme“, gli disse lei dopo uno show. L’idea è evidentemente stata condivisa, dal momento che ‘Midnight‘, il suo secondo album, è stato interamente prodotto da lui.

Non aveva poi tutti i torti, Pitchfork: Stef Chura e i Car Seat Headrest hanno una comune predilezione per le chitarre elettriche così come si trovano in tanti dischi dei primi anni ’90. Non deve esserle stato difficile concordare con le scelte di Toledo, anche perché la cantautrice del Michigan ha il dichiarato bisogno di qualcuno che metta ordine alla sua creatività: “Scrivo un sacco di cose, ma spesso non le finisco. Per questo mi piace lavorare con un produttore che mi dica: ‘OK, ti aiuto io a finirle’.

Il tocco magico del musicista/cantautore/produttore di Seattle ha così dato lustro anche a ‘Midnight‘, che non potrebbe però risultare tanto riuscito se le canzoni scritte da Stef non fossero così incisive. La sua voce e la sua chitarra sono una botta di grinta e determinazione, perfettamente incanalate nell’economia di brani che anche all’apice della loro intensità non sconfinano nel rumorsimo fine a se stesso. Non è ovviamente un caso che i Car Seat Headrest siano la band, tra quelle più autenticamente indie-rock, ad aver più scalato le graduatorie della considerazione di pubblico e critica negli anni di Spotify.

Will sa dunque come far brillare Stef, pur non allontanandola dalla reiterata formula della cantautrice rock con la chitarra distorta: l’openerAll I Do Is Lie‘, con la sua struttura dilatata e irregolare, è a tal proposito indicativo. Il suo magnetismo le permette di fare centro sia nei brani più diretti, come ‘Method Man‘ e ‘3D Girl‘, che in quelli più riflessivi (‘Sincerely Yours‘ e ‘Sweet Sweet Midnight‘, in cui canta anche lo stesso Toledo), e persino quando rinuncia al resto della strumentazione per affidarsi unicamente alla sua chitarra (‘Love Song‘). Stef Chura, in questo disco, non si limita a ribadire di essere una promettentissima cantautrice, va oltre. In ‘Midnight‘ le conferme sono già parecchie: praticamente, ognuna delle tracce in scaletta.

VOTO: 😀



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