Sufjan Stevens & Angelo De Augustine: ‘A Beginner’s Mind’ (Asthmatic Kitty, 2021)

Genere: indie-folk | Uscita: 24 settembre 2021

C’è sempre di mezzo un Dessner, in molti dei migliori dischi degli ultimi tempi. Questa volta non Aaron ma Bryce, che ha prestato all’amico Sufjan Stevens il suo chalet sulle montagne dello stato di New York dove è stato registrato questo ‘A Beginner’s Mind‘. Sufjan lo ha abitato per quasi un mese insieme al collega Angelo De Augustine, cantautore poco meno che trentenne autore, nel 2019, di un bellissimo album post-break up (‘Tomb‘) pubblicato dall’etichetta di proprietà di Stevens, la Asthmatic Kitty. Un disco che mostra una grande condivisione stilistica con il suo ‘titolare’, affinità che, in questa intervista, i due ammettono essere anche caratteriale. Le settimane passate in mezzo alla natura sono trascorse in piena trance creativa: i due erano soliti guardare un film ogni sera, per poi, la mattina dopo, cominciare a scrivere a quattro mani una canzone ispirata alla pellicola. La scelta è caduta su titoli di vario genere ma estremamente noti, da ‘Nel fantastico mondo di Oz‘ a ‘Mad Max‘, da ‘Il silenzio degli innocenti‘ a ‘La notte dei morti viventi‘, da ‘Point Break‘ a ‘Il cielo sopra Berlino‘.

Le 14 tracce composte dei due cantautori, in realtà, da queste opere prendono libera ispirazione, per poi andare a parare su tematiche da sempre presenti nell’immaginario di Stevens come spiritualità, esistenza, amore, perdita. “La grande domanda è: cosa significa essere umani in un mondo che ormai si è guastato?“, si chiede la press-release della Asthmatic Kitty. È opinione di chi vi scrive che la vera rivelazione di questo disco, al di là della risposta a un quesito tanto complesso, sia il ritorno del cantautore di Detroit a quell’onirismo folk, al tempo stesso acustico ma estremamente stratificato, che lo ha reso celebre in particolare con ‘Illinois‘ (2005) a ‘Carrie And Lowell‘ (2015). De Augustine svolge perfettamente il ruolo di partner: “Anche se penso che sia un po’ di inesperto, aspetto che comunque trovo ‘rinfrescante’ anche per la mia musica, è una persona molto riflessiva e perspicace“, è l’elogio di Sufjan al collaboratore.

A Beginner’s Mind‘ si palesa dunque come un gioiellino inatteso, dopo i recenti (e anche un po’ ridondanti) esperimenti di Sufjan con elettronica e ambient. Mostra due artisti perfettamente allineati, per le cui particolari vocalità la chitarra acustica è probabilmente lo strumento più adatto (‘Reach Out‘, ‘This Is The Thing‘, ‘Fictional California‘). Si tratta del classico album in cui la somma degli addendi è maggiore di quella meramente aritmetica, con canti, controcanti e cori che si rincorrono rafforzandosi a vicenda (‘You Give Death A Bad Name‘, ‘Olympus‘, ‘It’s Your Body And Mind‘). “Quello che mi piace davvero è organizzare il caos trasformandolo in qualcosa che sia al tempo stesso puro, vero e bello“, afferma Stevens parlando suo approccio alla composizione musicale. Questo disco ne è una sorta di manifesto, capace di far diventare la visione di una serie di film, non tutti di livello eccelso, delle canzoni bellissime (arduo menzionarne alcune a discapito di altre), che peraltro crescono parecchio con gli ascolti. Difficile fare meglio di così.

VOTO: 😀



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