The Beths: ‘Jump Rope Gazers’ (Carpark, 2020)

Genere: power-pop | Uscita: 10 luglio 2020

Poco meno di due anni fa, il 10 agosto 2018, i Beths pubblicavano il loro album d’esordio, ‘Future Me Hates Me‘, dopo una lunga gavetta nella scena musicale di Aukland, Nuova Zelanda. Non avrebbero probabilmente mai immaginato che, due anni dopo, vi avrebbero dato un seguito da musicisti professionisti, dopo aver girato il mondo in lungo e in largo e aver aperto i concerti di gente che avevano visto soltanto in poster come Pixies e Death Cab For Cutie.

È un cambio di prospettiva che alberga diffusamente in ‘Jump Rope Gazers‘, sophomore che in parte ribadisce i concetti musicali espressi nell’esordio, ma in un certo modo li approfondisce e li ricalibra. Non più un banger power-pop dietro l’altro, ma anche qualche brano più riflessivo: “Mi piace che il primo disco fosse così rapido e sciolto. Anche in questo ci sono un sacco di pezzi veloci, ma abbiamo voluto lasciarlo respirare un po’ in alcune parti” spiega Elizabeth, songwriter unica nel gruppo, in questa intervista. In realtà, un minore impeto si addice maggiormente alle sue liriche sempre un po’ depresse e disilluse, nonostante la melodicizzazione estrema che i Beths ancora una volta conseguono con accattivati hook di chitarra e orecchiabilissimi ritornelli.

Proprio chi anela a una catchyness intensamente empatica può trovare in ‘Jump Rope Gazers‘ il disco quasi perfetto. Dieci brani impeccabilmente confezionati dal chitarrista e produttore Jonathan Pearce lungo la dicotomia melodia/rumore che tanti piccoli culti ha innescato negli anni. I Beths lo sono già dal disco precedente, e in questo non fanno altro che riaffermare la loro splendida attitudine di canzonieri pop con la chitarra elettrica. ‘Dying To Believe’, ‘Out Of Sight‘, ‘Mars, The God Of War‘ e ‘Just Shy Of Sure‘ sono alcuni esempi che potrebbero essere commutati con ciascuno degli altri brani in scaletta. È un 10/10 dunque, di certo non avanguardista ma tanto, tanto gradevole.

VOTO: 😀



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