The Goodbye Party: ‘Beautiful Motors’ (Double Double Whammy, 2020)

Genere: indie-pop | Uscita: 9 ottobre 2020

Come afferma la press-release della Double Double Whammy, i Goodbye Party sono stati un “segreto ben mantenuto” negli ultimi 8 anni, ovvero da quando Michael Cantor, titolare unico del moniker, ha cominciato a scrivere canzoni da solo dopo che la sua prima band, gli Ambulars, si era sciolta. In tutto questo tempo, il limitato successo commerciale conseguito dal suo progetto autonomo gli ha permesso di pubblicare solamente due EP (‘Bless All Debris‘ del 2012 e ‘Funeral Season‘ del 2013) e un album (‘Silver Blues‘ del 2015). Questo ‘Beautiful Motors‘, dunque, è a tutti gli effetti il suo sophomore, per cui ha potuto collezionare canzoni lungo un intero lustro. In realtà, lo zoccolo duro delle 12 tracce contenute in questo disco risale al periodo tra il 2016 e il 2018, subito dopo la pubblicazione dell’album degli Afterglows, altro gruppo di cui ha fatto parte.

Sicuramente cinque anni sono un lasso temporale piuttosto consistente, e difatti le tematiche di questo LP hanno molto a che fare con il processo di maturazione individuale del suo autore: “l’album parla del non essere più giovane e dell’allontanamento da cose che pensavo sarebbero state più presenti nella mia vita“, spiega Cantor. Depressione, ansia e solitudine, stati d’animo quanto mai condivisibili di questi tempi, sono ampiamente sviscerati nei suoi testi, sebbene facciano riferimento a esperienze personali pre-pandemia: “Avrei potuto fare un disco di canzoni lunghe, tristi e sconsolate, ma mi sono messo alla prova per mantenerle più energiche“.

È questa la chiave di volta di brani che è davvero un piacere ascoltare, perché il misurato bilanciamento tra la strumentazione più elettrica e quella più acustica mette in risalto le bellissime melodie che il musicista di Philadelphia riesce a inanellare con impressionante continuità. La tripletta iniziale, ad esempio, è squisita: ‘Falling‘ è una breve ballata malinconica che introduce perfettamente quanto seguirà, ‘Unlucky Stars‘, il primo singolo, ha una capacità abrasiva che può essere paragonata a band ben più note come Death Cab For Cutie e Pains Of Being Pure At Heart, mentre ‘No Reason‘, il brano migliore del lotto, è così empatica da riempire il cuore. Da non trascurare nemmeno le orecchiabilissime ‘End Of A Line‘, ‘Rust‘ e ‘Lost‘, ed episodi meno convenzionali come le quiete ‘Trouble‘ e ‘Snow‘. ‘Beautiful Motors‘ è insomma un gran bel disco, di quelli che magari non arrivano alle classifiche di fine anno, ma rimangono tra i personal favourites anche al di là di un 31 dicembre qualsiasi.

VOTO: 🙂



Lascia un commento