Young Jesus: ‘The Fool’

🎵 Art-folk | 🏷 Saddle Creek | 🗓 24 maggio 2024

E pensare che John Rossiter stava per mollare tutto. Sentiva le sue braccia – letteralmente – rubate all’agricoltura, tanto da prodigarsi nello studio delle permaculture e mettersi a lavorare a tempo pieno nel giardinaggio. Non è noto se avesse intenzione di farla diventare la sua unica professione, ma di certo la musica era diventata l’ultimo dei suoi pensieri. Non pienamente soddisfatto del suo LP più recente (‘Shepherd Head‘ del 2022), faticava a trovare motivazione nel proseguire un progetto come Young Jesus, attivo ormai da quasi 15 anni, che gli aveva dato notorietà, soddisfazioni, apprezzamenti, ma che l’aveva sempre lasciato a un passo dall’unico tipo di successo che avrebbe potuto interessargli, ovvero realizzare il suo capolavoro artistico.

Shahzad Ismaily, musicista e produttore affermato (ha lavorato anche con Lou Reed, solo per fare un nome), non aveva però dimenticato gli sprazzi di genio che gli Young Jesus, quando ancora erano una band, avevano fatto intravedere nel recente passato (soprattutto in ‘Welcome To Conceptual Beach‘ del 2020). Ha cercato di raggiungere John via mail con un pretesto, ci è riuscito, ha ottenuto un incontro a casa sua, nel quartiere di Tarzana a Los Angeles, in cui i due hanno immediatamente palesato unità di intenti e vedute. Si sono ritrovati a New York, nello studio e nell’abitazione di Shahzad, che per non fargli sentire la nostalgia del verde gli ha permesso, tra una session e l’altra, di lavorare nel suo giardino.

Quel primo scambio di idee e domicili ha come stappato un tappo che bloccava la fertile creatività di Rossiter. Insieme a due musicisti amici, Alex Babbitt e Alex Lappin, ha cominciato a scrivere canzoni come se non ci fosse un domani. Canzoni che parlavano di sé stesso, delle sue difficoltà, delle sue battaglie personali e della varia umanità che lo circonda. Una volta ascoltate, Ismaily ha voluto che lo raggiungesse immediatamente a Brooklyn per registrarle. Al team produttivo si sono poi aggiunti anche Phil Weinrobe (Adrianne Lenker, Lonnie Holley), Phil Hartunian (Westerman, Florist) e l’ex batterista degli stessi Young Jesus, Kern Haug, a cui è stato dato il compito del missaggio definitivo.

Basta ascoltare le prime note dell’openerBrenda & Diane‘ per capire il livello, emozionale e musicale, raggiunto da John Rossiter con quello che – sì – è finalmente un suo capolavoro. Scorrere le ulteriori dieci tracce lo rende nitidamente udibile, anche grazie a una produzione azzeccatissima, che si occupa di fare l’opposto di quanto provato negli LP precedenti. Ovvero togliere, spogliare, per lasciare brillare il fulcro vitale di queste canzoni, che sono la sua voce e il suo cuore. John non ha mai cantato così bene, con una voce così profonda e così potente da fare impressione: ‘Two Brothers‘, ‘Rabbit‘, ‘Moonlight‘, ‘MOTY‘, ‘Am I The Only One‘, ‘Sunrise‘, ‘God’s Plan‘ mostrano diversi registri vocali, accompagnati da chitarre (prevalentemente acustiche) e tastiere caldissime, pervase da un livello di pathos quasi insostenibile. Non è un paragone stilistico, ma è per rendere l’idea: ‘The Fool‘ ha una potenza espressiva molto vicina a quella di ‘For Emma, Forever Ago‘ di Bon Iver. Siamo su quelle vette lì, insomma, e dunque al cospetto di uno dei dischi che verranno annoverati tra i migliori dell’anno. Almeno dal punto di vista personale, non ci sono molti dubbi a riguardo.

😀



 

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