Unknown Mortal Orchestra: ‘Sex & Food’ (Jagjaguwar, 2018)


Reykjavik, Città del Messico, Seul, Hanoi, Portland e Auckland: gli Unknown Mortal Orchestra non hanno lesinato chilometri per giungere al completamento di questo loro quarto album. Ruban Nielson ha attraversato quattro dei cinque continenti al fine di trovare ispirazione per quello che è senza dubbio il lavoro più eclettico della band neozelandese, che riassume un po’ tutto quanto fatto in passato. Come fosse un’idra, tenta di far convivere le sue due anime, quella psichedelica e quella soul/funk, in un unico corpo.

La domanda che viene spontanea è dunque la seguente: è riuscito il buon Ruban nell’impresa? Si direbbe di sì, il gruppo originario di Auckland cambia continuamente pelle risultando sempre credibile: come in ‘American Guilt‘, una canzone di cui i Tame Impala potrebbero essere gelosi, o in ‘Not In Love We’re Just High‘, che sembra una cover delle TLC (ma non lo è). Ma in che modo si può passare dal psych-rock all’R&B così agilmente? E’ il segreto degli Unknown Mortal Orchestra e del loro percorso artistico, che riesce a rendere plausibili accostamenti che per altri sarebbero azzardati, come in ‘Everyone Acts Crazy Nowadays‘ o ‘This Doomsday‘, altre due diverse miscele del loro pastiche sonoro. Ed è ciò che rende ‘Sex & Food‘ è un tangibile esempio del come si possa essere ancora creativi nel 2018.

VOTO: 🙂



 

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