Devon Welsh: ‘Dream Songs’ (You Are Accepted, 2018)


Genere: chamber-pop | Uscita: 24 agosto 2018

Le insicurezze, le preoccupazioni, le sofferenze emotive sono sempre state il fulcro delle composizioni di Devon Welsh, una sorta di sincera auto-analisi tesa ad affrontare le proprie paure. Devon non mette filtri tra sé e il pubblico, ed è probabilmente questo uno dei motivi per cui i Majical Cloudz erano diventati un piccolo culto. Sciolto il sodalizio con Matthew Otto, Welsh concentra il suo primo lavoro in autonomia sul periodo più recente della propria esistenza: “Spero che questo disco possa mostrare il mio amore per tutti coloro che hanno condiviso con me questi ultimi anni della mia vita. Voglio amare di più e meglio, voglio vivere con meno paura. Queste canzoni parlano di questi miei desideri“, spiega nella nota stampa, anch’essa scritta in prima persona. Un’ulteriore testimonianza della totale trasparenza con la quale il cantautore di Montreal si espone nelle proprie opere.

Ed è davvero difficile non farsi coinvolgere da una purezza d’animo che è quasi fanciullesca, veicolata peraltro da una vocalità così peculiare e toccante. Le programmazioni elettroniche, a cui nei Majical Cloudz provvedeva il collega, sono state sostituite da un trio d’archi (violino, viola e violoncello) che aggiunge ancor più calore emotivo a canzoni che ne conterrebbero già parecchio di per sé. Il pericolo è quello di un corto circuito sentimentale, che è però tenuto a distanza soprattutto nella prima parte del disco. ‘By The Daylight‘, ‘Summers End‘, ‘Dreams Have Pushed You Around‘ e ‘Vision‘ sono perfette in questo senso: riescono a inglobare con naturalezza gli archi, mostrano le skills della voce di Welsh e comunicano effettivamente tanto. ‘Dream Songs‘ non riesce a mantenersi interamente su questo livello: il minimalismo degli arrangiamenti e la scarsa duttilità compositiva del Nostro rischiano alla lunga di tediare un po’, soprattutto in pezzi molto lenti che paiono più  esercizi di stile, come ‘I’ll Be Your Ladder‘. Nel complesso però, non si può non considerare questo disco un’altra valida prova di un cantautore unico nel suo genere.

VOTO: 🙂



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