🎵 Chamber-folk | 🏷️ Asthmatic Kitty | 5 ottobre 2023
“Sufjan Stevens performs everything else”, si legge nelle note di copertina di ‘Javelin’, il suo decimo LP in carriera. Una cifra tonda che in questo caso rappresenta una sorta di compendio di quanto fatto dal musicista nato a Detroit lungo tutta la sua parabola artistica: “l’intera esperienza di una carriera di 25 anni espressa in piccole cariche di 4 minuti l’una”, recita la nota stampa della Asthmatic Kitty, l’etichetta da lui fondata che ancora una volta pubblica un suo lavoro, in questa occasione composto, prodotto e suonato quasi interamente da solo.
Ma ‘Javelin’ non è solo un bignami di quanto creato da Stevens in tutto questo tempo: è soprattutto il ricordo del suo compagno, Evan Richardson, scomparso ad aprile. “The light of my life, my beloved partner and friend”, lo definisce su Instagram, e per i puri di cuore non è difficile cogliere tutto questo amore nella ricchezza compositiva e strumentale di questa sua nuova opera, a cui contribuiscono voci femminili, interi cori, archi, fiati, ma nella quale si trovano anche beat sintetici e campionamenti, come se Sufjan, per tributare l’amato compagno, avesse dispiegato tutta la sua potenza di fuoco.
Beninteso, ‘Javelin’ è un album intimo e dolce (‘Will Anybody Ever Love Me?’, ‘Everything That Rises’, ‘So You Are Tired’). Meno cupo di ‘Carrie & Lowell’ (2015), altro suo capolavoro a cui questo disco può a ragione essere accostato dal punto di vista qualitativo. C’è anche gioia oltre al dolore, ci sono passaggi lussureggianti (‘Goodbye Evergreen’, ‘Genuflecting Ghost’, ‘My Little Red Fox’), perché, come scrive nello stesso succitato post, bisogna vivere “ogni giorno come se fosse l’ultimo, con pienezza e grazia, con riverenza e amore, con gratitudine e gioia”. Non c’è alcuna modesta recensione che possa dare l’idea di quanto contenuto in questo disco meglio di queste parole. Si può solo suggerire di ascoltarlo, perché è molto bello.
😀