Wednesday: ‘Rat Saw God’

🎵 Grunge-folk | 🏷 Dead Oceans | 🗓 7 aprile 2023

L’approdo alla Dead Oceans è stata la certificazione del salto di categoria compiuto dai Wednesday di Karly Hartzman a cinque anni di distanza dalla loro formazione, avvenuta nel 2017. Tre album di inediti e uno di cover in così poco tempo indicano un’innata necessità comunicativa e un vivace fermento creativo, di cui una fetta di pubblico più corposa si è accorta dopo la pubblicazione dell’ottimo ‘Twin Plagues‘ (2021). La band non ha comunque lasciato Ashville, in Nord Carolina, una città di medie dimensioni (poco meno di 100 mila abitanti) dove la propria leader è nata, dove il gruppo si è formato, dove questo ‘Rat Saw God‘ è stato inciso, e dove sono ambientati gli spaccati di vita quotidiana dipinti nelle dieci canzoni in scaletta.

Nonostante la denominazione sia una sorta di omaggio agli assai più quieti Sundays, i Wednesday hanno sempre fatto del rumore il proprio marchio di fabbrica. È stata la passione per lo shoegaze a far scegliere alla Hartzman di abbandonare l’altra band di cui faceva parte (tale Diva Sweetly) per concentrarsi su un progetto musicale nel quale le distorsioni di chitarre la facessero da padrone. Sono anche il primo impatto, un muro sonoro piuttosto spesso, che si ha ascoltando il lavoro in questione: il minuto e mezzo di ‘Hot Rotten Grass Smell‘ è una sorta di dichiarazione d’intenti, e il medesimo concetto sonoro viene abbondantemente sviscerato negli otto minuti della successiva ‘Bull Believer‘. In ‘Rat Saw God‘, però, non ci sono soltanto rumore e linee melodiche molto prossime a quelle del grunge: ‘Formula One‘ e ‘Chosen To Deserve‘ rallentano e empatizzano assai rispetto a ciò che precede e segue, mostrando come Karly abbia anche tanto cuore oltre ai muscoli, e che ha ascoltato pure parecchio country/folk.

È un disco, questo, che sprigiona un’intensità equivalente alla tanta elettricità che lo caratterizza, che difficilmente capita di sentire in tale quantità in una band con meno di 10 anni di carriera. Va dunque dato merito ai Wednesday di aver saputo riportarla in auge, sebbene tutto ciò possa apparire piuttosto derivativo a coloro che negli anni ’90 erano già adulti. L’innata qualità quintetto americano, e in particolare della sua frontwoman, sta tuttavia nel riuscire ad associare a queste nubi di fragore delle linee melodiche southern che rimangono in mente neanche si trattasse di pezzi pop. Avviene con ‘Got Shocked‘, ‘Bath County‘, ‘Quarry‘, e ‘Turkey Vultures‘, e si conferma anche nella conclusiva e più sobria ‘TV In The Gas Pump‘. La tantissima energia che sgorga da queste canzoni è di per sé sufficiente a rendere questo disco pregevolissimo, ma il definitivo salto di qualità i Wednesday lo faranno quando la giustapposizione di due generi musicali diverrà più soggettivamente definita.

🙂


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