Whitney: ‘Forever Turned Around’ (Secretly Canadian, 2019)

Genere: soft-folk | Uscita: 30 agosto 2019

Fu la fine degli Smith Westerns, a dicembre 2014, che diede inizio ai Whitney. Julien Ehrlich e Max Kakacek erano rispettivamente batterista e chitarrista della band di Chicago, le cui redini erano però da sempre state saldamente in mano ai fratelli Omori. Oltre a essere grandi amici nonché coinquilini, Julien e Max avevano anche gusti musicali differenti, e il mix tra garage e glam rock che caratterizzava il loro vecchio gruppo non li rappresentava più di tanto. Ehrlich aveva suonato la batteria anche negli Unknown Mortal Orchestra, e aveva potuto apprezzare parecchio quell’approccio psichedelico a una forma di rock molto soft e melliflua.

I contatti sviluppati nella prima parte della carriera dei due tornarono estremamente utili, sia per mettere in piedi una band che doveva essere strumentalmente piuttosto completa (con tanto di fiati e archi), sia per iniziare a farsi sentire in giro. Furono proprio alcune date a supporto di Tobias Jesso Jr che permisero ai Whitney di conoscere Jonathan Rado dei Foxygen, altro appassionato di melodie carezzevoli e arrangiamenti consistenti. Produsse il loro primo album, ‘Light Upon The Lake‘ del 2016, che li mise in mostra come una delle migliori band indie-folk emergenti.

Essendo due tipi molto meticolosi, Julien e Max hanno atteso più di tre anni per dargli un seguito, dopo aver alacremente lavorato su canzoni le cui prime bozze erano state ideate proprio nel tour seguente a quell’esordio. Il risultato finale non è poi molto dissimile, essendo lo stesso Rado ancora una volta coinvolto nella co-produzione (insieme al collaboratore di Bon Iver Brad Cook). In ‘Forever Turned Around‘ la componente soft-rock sembra guadagnare ancora più importanza rispetto a quella indie-folk, mentre il retrogusto soul e il tocco di psichedelia alla Woods rimangono fattori importanti per il loro suono, per cui è fondamentale il falsetto di Ehrlich, batterista ma anche cantante.

Ascoltare un album dei Whitney è dunque una sorta di sospensione della dimensione temporale, l’ingresso in una rassicurante bolla sonora dove tutto è al posto giusto e ogni brano è oltre che gradevole, pur mantenendo una certa frizzantezza data soprattutto dall’utilizzo dell’ampia strumentazione (come il Wurlitzer di ‘Giving Up‘, l’assolo di tromba di ‘Rhododendron‘ o gli archi di ‘Valleys‘). Di certo ‘Forever Turned Around‘ non si ripropone di riscrivere la storia della musica rock, e pecca un pochino di ridondanza, ma pochi dischi permettono di crogiolarsi nella soavità delle melodie come quest’album dei Whitney.

VOTO: 🙂



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